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Donna operata di appendicite, ma l’appendice non fu rimossa: tre medici indagati a Cesena

Nel gennaio del 2023 si era sottoposta a un intervento di appendicectomia in laparascopia per un’appendicite acuta. Dopo due mesi di dolori lancinanti, però, scoprì che le erano stati asportati solo tessuto adiposo e coaguli, ma non l’appendice. Teatro della vicenda, l’ospedale Bufalini di Cesena. Protagonista, suo malgrado, una donna di 45 anni residente a Bertinoro (Forlì-Cesena), che solo nell’aprile dello stesso anno fu davvero sottoposta all’intervento, stavolta all’ospedale di Forlì. E ora tre medici sono indagati per lesioni colpose.

A distanza di dieci mesi dalla denuncia inoltrata alla Procura di Forlì è stata disposta una perizia medico-legale per chiarire quanto successo ed eventuali responsabilità dei medici che eseguirono l’operazione. Nemmeno gli ulteriori esami, le medicazioni e i ricoveri, sempre al Bufalini, evidenziarono il problema. Per questo la paziente, dubbiosa sulla bontà delle cure ricevute al Bufalini, decise di rivolgersi a un’altra struttura ospedaliera (quella di Forlì, appunto), dove l’appendice fu finalmente rimossa con un nuovo e più invasivo intervento chirurgico.

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“Evidentemente nessuno ha dato un’occhiata al risultato istologico, a disposizione da gennaio – sostiene l’avvocato Chiara Rinaldi, che assiste la donna -. Se lo avessero fatto, si sarebbero accorti che le parti asportate non erano l’appendice”. Non solo. “Per i sanitari del Bufalini – aggiunge l’avvocato – i successivi dolori non erano riconducibili all’operazione. Infatti sono stati diagnosticati come psicosomatici, tant’è che era stata fissata anche una visita neurologica”.

Sempre Rinaldi: “A quel punto la paziente, ormai disperata, si è sottoposta a una risonanza magnetica, anche su indicazione del primario dellunità operativa del Bufalini che l’aveva in carico. Ed ecco la sorpresa: l’appendice era ancora al suo posto, ma ormai in cancrena”.

I medici indagati sono i due chirurghi che eseguirono l’intervento e un radiologo. Su richiesta della Procura, il prossimo 8 novembre sarà conferito l’incarico di esaminare il caso a due specialisti (un medico legale e chirurgo vascolare), in un incidente probatorio. L’avvocato Rinaldi nominerà i consulenti di parte e lo stesso potranno fare i difensori degli indagati.

La paziente ha anche fatto istanza di risarcimento del danno all’Ausl Romagna, che ad oggi non ha ritenuto di procedere in via stragiudiziale. Prosegue, dunque, l’accertamento tecnico preventivo, la cui prossima udienza è fissata per il 9 ottobre.

Redazione InfoNurse

Fonte: Nurse Times

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