“Le minacce a chi ha affrontato la pandemia dal primo giorno, anche con scelte difficili, ma che grazie al suo impegno continuo e alla volontà di tutelare la salute dei cittadini ha saputo costruire le base della prima linea del fronte anti-Covid-19, non solo sono deplorevoli come sempre in questi casi, ma rappresentano la negazione di scelte che hanno salvato e salvano la vita di centinaia di migliaia di persone. Gli infermieri, che lottano contro il virus dal primo momento e sanno quanto questo compito è duro e quanto sarebbe stato difficile senza scelte a favore della Scienza e dell’organizzazione dei servizi, sono vicini al ministro della Salute, Roberto Speranza, che proprio per il suo impegno e per la sua volontà di tutelare la salute degli italiani, ha ricevuto esplicite minacce di morte da alcuni estremisti no-vax”.
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini degli infermieri, si fa portavoce della solidarietà della sua famiglia professionale, tra le più colpite dal virus proprio per non lasciare mai solo nessuno durante la pandemia.
“Le opinioni di tutti sono sempre da rispettare – sottolinea Mangiacavalli – ma quando queste trascendono nell’oltranzismo e nella violenza non hanno più alcuna giustificazione né liceità o ragion d’essere. Come infermieri siamo sempre vicini alle persone, tutte, senza distinzioni. Ma proprio come infermieri non possiamo accettare che ci sia chi minaccia la vita di altri. Anche la nostra categoria ha ricevuto numerosi attacchi, ma nessuno si è mai fermato né ha intenzione di farlo: siamo infermieri e il nostro dovere, la nostra scelta è la tutela della vita e della salute. Proprio come fa ogni giorno il ministro Speranza al quale siamo vicini con la nostra massima solidarietà e che ringraziamo per la sua volontà e il suo impegno”.
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