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Gennaio caldo in sanità: medici e infermieri pronti a nuovi scioperi

Dopo le proteste e i due scioperi a dicembre, continua anche a gennaio 2024 la mobilitazione di medici e infermieri per salvare il Servizio sanitario nazionale. “La vertenza sanità continuerà con altri scioperi. La richiesta emersa con voce unanime è stata: rispetto per la professione”. Così il sindacato Anaao Assomed, che insieme a Cimo-Fesmed e Nursing Up aveva bloccato la sanità pubblica il 5 dicembre scorso, mentre il 18 dicembre si erano astenuti dal lavoro Aaroi-Emac, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Fvm (Federazione veterinari e medici) e Cisl Medici.

“Nei prossimi giorni discuteremo per una nuova data del primo sciopero 2024, a fine gennaio – afferma Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, all’Adnkronos Salute -, ma siamo anche aperti ad un dialogo con il ministro della Salute e con il Governo. Certo, la manovra è oggettivamente deludente. Enfatizza i 2 miliardi per il rinnovo dei contratti e sulle risorse per le liste d’attesa, ma non inverte la rotta”. E la strategia dei sindacati va oltre i confini italiani. “Siamo disposti a manifestare anche a Bruxelles”, avverte Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed.

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Proprio Anaao Assomed chiede di “investire nel Ssn non solo con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio; rendere appetibile le professioni sanitarie, con un piano di assunzioni che limiti il disagio; eliminare il tetto di spesa alle assunzioni; aumentare le retribuzioni, prevedendo finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti; rivedere il modello contrattuale, con rispetto per le specificità sanitarie; depenalizzare l’atto medico e sanitario; mantenere i diritti acquisiti, anche con riferimento all’assetto pensionistico”.

Se non dovessero arrivare risposte in tempi brevi “la vertenza non si fermerà – rimarca Di Silverio -, e per dar seguito alla nostra azione congiunta, iniziata il 5 dicembre, e nel rispetto dei regolamenti, siamo pronti a proclamare altre giornate di sciopero a gennaio”.

Secondo Cimo-Fesmed, “occorre rilanciare l’offerta sanitaria” perché il Governo non può intervenire, come fatto in Manovra, “solo con l’abbattimento dei tempi d’attesa per le visite, ma serve subito invertire il trend dei tagli dei posti letto e degli ambulatori che hanno fatto altri Esecutivi”.

L’appello di Quici al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e al Governo è chiario: “Dimostrare il coraggio che altri non hanno avuto. Abbiamo capito che per la premier Meloni la sanità è una priorità, ma ora deve dimostralo. Non ci bastano più indicazioni evasive, ma servono interventi strutturali e le risorse giuste. Altrimenti andremo in Europa per far sentire la nostra voce e la nostra protesta, visto che ci sono anche le elezioni”.

Sul fronte infermieri, categoria unita nella battaglia sindacale con i medici, il Nursing Up evidenzia: “Se il Governo non deciderà di ascoltarci seriamente, le battaglie non volgeranno al termine. Anzi, possiamo senza dubbio considerarci all’inizio di una nuova, caldissima stagione di proteste”.

Redazione InfoNurse

Fonte: Nurse Times

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