Le frequenti ondate di polveri sahariane che stanno investendo l’Italia negli ultimi tempi rappresentano un serio rischio per la salute, oltre che una minaccia per la qualità dell’aria.
Secondo la Società italiana di medicina ambientale (Sima), circa 180 milioni di tonnellate di polveri si sollevano ogni anno dal deserto del Sahara, per poi depositarsi in Italia e in altre zone dell’Europa e del Mediterraneo. Si tratta di polveri composte da particelle con un diametro medio di 20 micron, che viaggiano per migliaia di chilometri ad altitudini fino a 10mila metri, aggiungendosi al PM2.5 e PM10 già presente nell’atmosfera e aggravando gli effetti dell’inquinamento.
Le polveri sottili costituiscono un problema enorme per la salute umana. Possono contenere metalli pesanti e altre sostanze inquinanti che, una volta inalate, penetrano profondamente nei polmoni e nel sistema circolatorio, con effetti molto concreti e immediati sull’incidenza di malattie respiratorie e cardiovascolari.
Uno studio pubblicato sulla rivista Occupational and Environmental Medicine ha dimostrato un aumento dei ricoveri ospedalieri per cause respiratorie nei giorni con alta concentrazione di polveri sahariane nell’aria. Ecco perché la Sima raccomanda di limitare l’esposizione a queste polveri il più possibile.
Le polveri sottili rappresentano un pericolo per tutti, ma alcune categorie risultano particolarmente a rischio: bambini, anziani, cardiopatici e soggetti con malattie respiratorie come l’asma. Sono loro a pagare il prezzo più alto, con l’aggravamento dei sintomi esistenti o con l’aumento di complicanze gravi.
Di seguito qualche misura preventiva da mettere subito in pratica.
Redazione InfoNurse
Fonte: Nurse Times
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