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Asl Bat: ”Non mi fermo ma protesto”

BISCEGLIE. Si è tenuta stamattina davanti all’Ospedale Covid di Bisceglie, la protesta dei lavoratori precari Oss che dal primo febbraio saranno lasciati a casa, dopo essersi distinti al fianco di medici e infermieri, nelle due ondate della Pandemia Covid-19.

Di seguito le loro parole: “NOI O.S.S. dell’Ospedale Covid di Bisceglie (ASL BT) fra pochi giorni, in scadenza di contratto, resteremo a casa senza lavoro e la nostra opera professionale al servizio della comunità assistita sin dalla prima ondata del COVID; ove abbiamo lavorato con intensità anche oltre il normale orario di lavoro e senza far venire meno la nostra disponibilità, resterà solo un ricordo, qualora non saranno prorogati i contratti in scadenza il 31 gennaio p.v. e saremo ricordati come gli “O.S.S. USA e GETTA”!

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Molti di NOI hanno contratto il COVID , restando in isolamento presso strutture alberghiere a proprie spese, per la tutela e salvaguardia della Sanità Pubblica e dei propri Cari.

Oggi ci sentiamo traditi dalle Istituzioni! Qualora il nostro contratto di lavoro non fosse rinnovato, nonostante il perdurare dell’emergenza in corso e l’aumento dei contagi, ancor più se verremo sostituiti da personale a tempo determinato, assunti con contratti di solo quattro mesi da altra graduatoria.

Ci teniamo a ricordare le difficoltà nel reclutare OSS nella prima fase pandemica (marzo 2020) e le paure che hanno costretto prima, molti Operatori della stessa graduatoria di Avviso Pubblico, regolarmente approvata dall’ASL BT nel 2017 e poi, dagli idonei alla stessa graduatoria del concorsone unico regionale (approvata in seguito), a rinunciare all’incarico proposto a tempo determinato, ancor più se presso i reparti di malattie infettive / COVID, generando altresì “precariato su precariato”.

Stigmatizziamo qualsiasi contrapposizione tra lavoratori circa il superamento del precariato! Perché, come in questo momento, per il disagio umano e familiare che stiamo vivendo sulla nostra pelle, comprendiamo cosa significa un lavoro precario “usa e getta”.

Abbiamo dato il massimo e continueremo a darlo se, il nostro grido d’allarme e delle nostre famiglie, fosse ascoltato e recepito dalle Istituzioni Sanitarie Regionali e Territorialmente competenti, prorogando il nostro contratto di lavoro. Ed è per questa giusta causa che: “NON MI FERMO MA PROTESTO”! “

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Redazione InfoNurse

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