Quindici infermieri di Bari e provincia sono al centro di un’inchiesta della Procura, accusati di aver esercitato in modo abusivo la professione per decenni senza essere iscritti all’albo. La vicenda coinvolge professionisti assunti tra il 1980 e il 2008, ma la loro iscrizione all’albo professionale risulta in gran parte concentrata tra febbraio e maggio del 2022.
La Procura, guidata dal pm Marcello Quercia, ha ora concluso le indagini nei confronti dei 15 infermieri, tutti impiegati in strutture pubbliche sanitarie dell’area metropolitana di Bari. Alcuni di loro, assunti nel 1982 e nel 1986, non si sarebbero mai iscritti all’albo.
L’inchiesta ha origine da accertamenti condotti dai carabinieri dei Nas circa un anno fa, quando un’indagine su scala nazionale portò alla luce irregolarità in 165 posizioni lavorative presso ospedali e Rsa. In quell’occasione, emerse una situazione definita da alcuni sindacati medici come “Far west,” riferendosi al sistema delle prestazioni lavorative per figure sanitarie appaltate a cooperative.
In totale, i controlli furono effettuati in 1.934 strutture sanitarie, coinvolgendo oltre 11.600 figure tra medici, infermieri e altre professioni sanitarie. Tra i casi emersi, ci sono gli infermieri ora indagati che, secondo gli atti, si sono iscritti all’albo “tardivamente.”
Si tratta di una situazione delicata, in quanto gli infermieri sono accusati di aver lavorato abusivamente per anni, in alcuni casi in situazioni molto delicate, senza averne il titolo ufficiale, almeno sulla carta.
In un’inchiesta simile condotta in passato, l’archiviazione fu la conclusione, attribuendo il ritardo nell’iscrizione a un mero inadempimento formale. Tuttavia, sembra che lo stesso ragionamento non sia applicato agli infermieri attualmente indagati, i quali dovranno difendersi dall’accusa di aver operato abusivamente senza il titolo richiesto.
Redazione InfoNurse
Fonte: Nurse Times
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