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CNI: “Le manifestazioni a Roma del 15 ottobre sono fumo negli occhi per gli infermieri, sono fuori dal tempo e contrattualmente inutili. Strumentali a chi le ha organizzate”

Ci sono diversi sollecitazioni con articoli e con volantini di alcuni ordini provinciali che invitano gli infermieri alla partecipazione alle manifestazioni  che si terranno a Roma il prossimo 15 ottobre. Abbiamo girato la domanda al Coordinamento Nazionale Infermieri della Fsi-Usae: ci hanno risposto le Coordinatrici Nazionali Beatrice Mura e Giusy Pace.

“No. Non noi non ci saremo”- dichiara Beatrice Mura e aggiunge: “Nessuno ci ha chiesto di esserci, nessuno ci ha invitato a partecipare come organizzazione quindi, evidentemente, noi e gli infermieri nostri associati non siamo graditi;  perciò, anche se hanno copiato alcune delle nostre rivendicazioni storiche perché dovremmo andare, oggi, a rinforzare le fila di altre organizzazioni con manifestazioni fuori dal tempo e contrattualmente inutili.

Abbiamo chiaro che la questione economica oggi condiziona, ma siamo anche consci che i problemi non si esauriscono lì. Con la pandemia in atto i rinnovi contrattuali non sono alle porte ma, invece lo è la riorganizzazione del Ssn, e questa è una opportunità che va raccolta e coltivata per sfondare quel soffitto di cristallo che oggi c’è nella sanità”.

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Le fa eco Giusy Pace: “No. Non noi non ci saremo. I sindacati che le hanno organizzate hanno obiettivi diversi da quelli che dichiarano. Gettano fumo negli occhi agli infermieri con alcune delle nostre buone rivendicazioni (storiche) ma non sanno come portarle a casa e allora buttano lì le manifestazioni. Due. Diverse. Separate” – che aggiunge anche: “Che ci sia una grande insoddisfazione fra gli infermieri è cosa nota che la Fsi-Usae denuncia da innumerevole tempo.

Siamo stati gli unici a mobilitarci con una grande campagna contro il burn-out che è un problema reale per gli infermieri.  Ma dobbiamo capire il momento in cui viviamo. Recentemente il nostro Segretario Generale ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute ed al Presidente della Conferenza delle Regioni per chiedere che con il “Recovery Fund” destinato alla sanità si finanzi la riclassificazione, si aumentino gli stipendi, subito, immediatamente  (e si pongano le basi per avere il migliore servizio sanitario nazionale del mondo)  e, come abbiamo sempre detto, il nostro punto di arrivo è una norma che consenta il passaggio diretto alla dirigenza.

Ma oggi abbiamo aperta, ed al lavoro, la commissione contrattuale per la revisione per le qualifiche; al tavolo ci sono tutte le parti. Quale migliore occasione per sottoscrivere un integrativo che risolva tutti questi problemi?” – conclude Pace.

Redazione InfoNurse

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