Nella regione cinese colpita dal misterioso virus che ha già fatto registrare 81 morti, ci sarebbero diversi italiani bloccati nella città di Wuhan in contatto con la Farnesina. Breve guida dell’ISS
Secondo gli esperti il contagio può avvenire prima di sviluppare i sintomi come tosse, febbre, starnuti.
Il ministro della Commissione sanitaria nazionale di Pechino, Ma Xiaowe, ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa stampa cinese e straniera “la capacità di diffusione si sta rafforzando. Il periodo di incubazione può variare da uno a 14 giorni. Questo coronavirus si trasmette anche durante l’incubazione, diversamente da quello della Sars. Le conoscenze che abbiamo al momento sono limitate”.
Le infezioni accertate sarebbero 2744, di cui 300 in condizioni molto serie, nello Hubei che circonda la città, inclusi 10 tra Hong Kong, Macao e Taiwan (che i cinesi considerano provincia). Sono soprattutto maschi, anziani e già debilitati da altre patologie. Non si prevede ancora un picco.
Per scongiurare il diffondersi dell’epidemia le autorità cinesi dispongono la chiusura delle scuole e università a Pechino e Hong Kong per due settimane almeno dopo la fine delle vacanze di Capodanno lunare.
Da oggi saranno fermati gli autobus a lungo raggio, tra Pechino e Tianjin. Un altro colpo psicologico, perché nei piani di Xi le aree intorno alla capitale e al porto sono un’immensa zona urbana da oltre 100 milioni di abitanti che possono vivere in una città e lavorare nell’altra. Dimostrando senso di responsabilità e preoccupazione per la sua immagine nel mondo, Pechino ha ordinato alle agenzie di viaggio cinesi di bloccare i tour di gruppo anche all’ estero.
Secondo la rivista The Lancet e segnalata dalla rivista Science sul suo sito, il primo caso di infezione da 2019-nCoV risale al primo dicembre e la persona infettata non era stata al mercato ittico di Wuhan.
“La comparsa dei sintomi nel primo paziente identificato risale al primo dicembre 2019″, si legge su The Lancet. “Nessuno dei suoi familiari – proseguono gli autori della ricerca – ha sviluppato febbre né altri sintomi respiratori”. Al momento, inoltre, “non ci sono legami epidemiologici fra il primo paziente e gli altri casi”.
La guida dell’Istituto Superiore della Sanità spiega brevemente, cosa sono i coronavirus, sintomi e diagnosi, trasmissione, prevenzione e trattamento
I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.
I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo.
I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette, alcuni identificati diversi anni fa (i primi a metà degli anni Sessanta) e alcuni identificati nel nuovo millennio.
Sintomi e diagnosi
I sintomi più comuni di un’infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
In particolare:
Data la poca specificità dei sintomi comuni dell’infezione da coronavirus è possibile effettuare test di laboratorio su campioni respiratori e/o siero soprattutto in caso di malattia grave. È comunque importante, nel caso si verifichino sintomi, informare il proprio medico di eventuali viaggi o di recenti contatti con animali (per esempio viaggi nei Paesi della penisola arabica o contatti con cammelli o prodotti a base di cammello).
Trasmissione, prevenzione e trattamento
I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso:
Tuttavia è possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti:
Redazione
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