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Emergenza-urgenza: siglata Carta Riva

Andreucci: una convergenza di visione di tutti gli stakeholders dell’emergenza.

In 13 punti, ritenuti “imprescindibili per il cambiamento del Sistema”, tutte le realtà dell’Emergenza Urgenza hanno voluto riassumere i passi necessari che la politica deve compiere se non vuole fallire l’obiettivo di avere un unico ed efficiente sistema emergenza, omogeneo su tutto il territorio nazionale.

La Carta è stata firmata ieri sera, al termine della prima densissima giornata del Congresso Nazionale Emergenza Urgenza che ha visto tutte le realtà dell’emergenza dialogare con i rappresentanti delle istituzioni: in apertura la senatrice Mariastella Gelmini, presidente della comunità del Garda (in collegamento), e l’Assessore Raffaele Donini, Coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Donini ha da subito richiamato l’importanza di un dialogo aperto tra le istituzioni e tutte le realtà del sistema emergenza: “Partiamo – ha detto Donini – dalle criticità notate nella tenuta complessiva, per superarle con un intervento strutturale. La pandemia ha dimostrato che il sistema dell’emergenza è centrale nel servizio sanitario”.

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Sul tavolo, insieme ai DDL ad oggi pubblicati, e alle istanze dei protagonisti del sistema, alcuni tra i più pregnanti dati dell’indagine sul sistema 118 Italia (in allegato) realizzata da SIEMS (Società Italiana Emergenza Sanitaria) e SIIET (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale). Dati, quelli raccolti nelle 110 province del Paese, che la senatrice Anna Maria Parente, Presidente della XXII Commissione permanente Igiene e Sanità, ha definito “inquietanti”. Ne emerge infatti una realtà i cui elementi essenziali – dalla composizione dell’equipe sui mezzi di soccorso all’applicazione di protocolli per la somministrazione da parte degli infermieri di farmaci salvavita, alla formazione del personale – è talmente disomogenea da non poter garantire un sistema sanità omogeneo sul territorio.

Proprio in mattinata, la senatrice Paola Boldrini, Vicepresidente della 12a Commissione permanente Igiene e Sanità, aveva auspicato che dal Congresso uscisse una voce univoca, espressione di tute le professionalità del sistema e il senatore Gaspare Marinello, membro della stessa commissione, aveva sottolineato la richiesta d’aiuto che il mondo della politica rivolge ai professionisti e volontari del settore. E così è stato:

“tutti gli stakeholders si sono espressi in maniera chiara e univoca sui temi contenuti in questa Carta – afferma Andrea Andreucci, Infermiere, Presidente del Congresso – . 

Al termine della prima giornata, che ha avuto indirizzo essenzialmente politico, viene sottoscritto un documento che mira ad una riforma sostanziale del sistema , in tutte le sue parti. Per la prima volta, in modo coeso il mondo del professionismo e quello del volontariato, unitamente ai sindacati, sono riusciti a trovare una convergenza di visione che auspichiamo sarà raccolta dai decisori polirtici, che oggi ci hanno espresso la loro disponibilità e la necessità di un confronto”.

IN ALLEGATO, LA CARTA DI RIVA ( a cui si è aggiunta anche la firma di CIVES) e un estratto della Survey “Sistema 118 Italia”

Il Congresso proseguirà fino a mercoledì 22. Si alterneranno in tutto circa 300 speaker in 23 sessioni e 14 workshop, oltre alla tavola rotonda di questa mattina e alle simulazioni in alta fedeltà che si susseguiranno nel corso dell’evento. Più di 2000 i congressisti che si avvicenderanno nelle 3 giornate.

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