Fine vita, M5S: Italia in ritardo, tema dei diritti continui a essere centrale

Roma, 3 agosto – “La storia di Elena, la donna veneta affetta da una patologia oncologica terminale che ha scelto di recarsi in Svizzera per accedere al suicidio assistito, ci ricorda che il tema del fine vita deve restare centrale. Come Movimento 5 Stelle ci siamo impegnati nell’attuale legislatura, con una proposta di legge, a garantire questo diritto. Una battaglia di civiltà, condivisa da milioni di italiani e di italiane, su cui continueremo a lavorare. L’Italia è in grave ritardo sul tema”. Così in una nota le deputate M5S Gilda Sportiello, prima firmataria della proposta di legge sul fine vita, e Francesca Ruggiero, capogruppo in commissione Affari sociali.

“Garantire il pieno rispetto della dignità della persona e tutelare il diritto all’autodeterminazione – continuano le parlamentari pentastellate – è da sempre al centro del nostro impegno politico. Elena aveva tutto il diritto di porre fine alle proprie sofferenze senza allontanarsi dai suoi affetti e dai propri cari, come lei stessa aveva chiesto nel suo ultimo messaggio”.

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“Pochi mesi fa, grazie soprattutto all’attività del Movimento 5 stelle, siamo riusciti a far approvare in un ramo del Parlamento una prima proposta sul tema, un fatto storico per il nostro Paese, che purtroppo è stata bloccata in Senato dall’ambiguità di alcune forze politiche e dalle inspiegabili chiusure di altre. Nella prossima legislatura continueremo a lavorare per vedere riconosciuto questo diritto nel nostro ordinamento, consentendo a casi come quello di Elena di poter porre fine alle proprie sofferenze con dignità nel nostro paese, assistiti dal Sistema sanitario nazionale” concludono Sportiello e Ruggiero.

Redazione InfoNurse

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