Fnopi – Che infermieri nella Task Force della Protezione Civile?
La Protezione civile ha tracciato per la FNOPI un consuntivo della Task Force di infermieri impegnata nella lotta a COVID-19 e fornisce l’elaborato con i dati relativi alle partenze dei professionisti e dalle loro destinazioni. Che infermieri nella Task Force della Protezione Civile? Quali e quanti per l’esattezza?
La partecipazione alla predetta Unità era su base volontaria e gli infermieri.
Sono stati individuati infermieri dipendenti del Servizio sanitario nazionale. Poi, infermieri dipendenti da strutture sanitarie anche non accreditate con il Servizio sanitario nazionale. E infine, infermieri libero professionisti anche con rapporto di somministrazione di lavoro.
“Gli incarichi degli infermieri volontari hanno una durata tra i 21 o 28 giorni secondo le richieste delle Regioni. Al termine dell’incarico gli infermieri sono sottoposti, presso la struttura di assegnazione, ad un nuovo tampone rino-faringeo per poter rientrare nella Regione di domicilio. I contingenti impiegati a supporto delle Regioni sono stati 9 per un totale di 779 infermieri ripartiti come nella tabella allegata, a fronte di circa 1000 convocazioni.
“Le tre Regioni a cui è stato destinato il maggior numero di infermieri sono Lombardia (198); Emilia Romagna (131) e Liguria (104).
“Per quanto riguarda le Regioni di provenienza il numero maggiore di professionisti proviene dal Lazio, seguita dal Veneto e dalla Puglia.
“Il genere dei volontari è in prevalenza maschile e per quanto riguarda l’età il maggior numero è quello compreso tra i 27 e i 40 anni, seguito a stretto giro dalla fascia di età 41-50 anni, ma oltre il 21% sono della fascia di età 51-65 anni” scrive la Fnopi sul suo portale.
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