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Genova, (im)paziente aggredisce 3 infermieri al Pronto soccorso del Galliera. La rabbia di Uil Fpl e ministro Schillaci

Tre infermieri del Pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova sono stati aggrediti nella serata di domenica 10 marzo 2024 da una donna che pretendeva di essere visitata per prima. E’ stato necessario l’intervento dei carabinieri per riportare la calma.

Sull’ennesimo episodio di violenza ai danni di infermieri sono intervenuti i sindacati Uil Fpl Liguria e Uil Fpl Genova: “Ancora una volta dobbiamo purtroppo segnalare un episodio di violenza nei confronti del personale sanitario. A subire l’aggressione, questa volta, sono stati gli operatori del Pronto soccorso dell’ospedale Galliera. I rischi maggiori coinvolgono evidentemente il personale più esposto dei pronto soccorso, ma il deprecabile fenomeno, in continua ascesa, riguarda anche il personale dei reparti e dei servizi, spesso insultato e minacciato da utenti e parenti”.

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Sempre i sindacati: “A fare notizia sono ovviamente le violenze fisiche, ma a colpire i colleghi sono anche le continue violenze verbali e psicologiche, che oggi vedono coinvolti un operatore su tre. Almeno l’80% dei lavoratori della sanità, di questi il 90% donne, hanno assistito o subito un’aggressione. Dati spaventosi e preoccupanti, che descrivono una assoluta mancanza di misure di contrasto”.

E ancora: “La Uil Fpl Liguria e la Uil Fpl Genova si schierano al fianco dei colleghi, manifestando loro vicinanza e solidarietà. Non è possibile che durante la propria attività lavorativa di cura e assistenza si possa essere vittime di violenze, fenomeno che inevitabilmente rallenta o interrompe addirittura il pubblico servizio, con gravi e pericolose conseguenze anche per l’utenza e per chi ha bisogno di assistenza sanitaria”.

Continua Uil Fpl: “Il personale sanitario merita rispetto per il fondamentale servizio che quotidianamente garantisce con grande senso di responsabilità, competenza e professionalità, nonostante carichi di lavoro insostenibili, limiti strutturali e soprattutto cronica carenza di personale. Pertanto, proseguendo nel nostro impegno in materia di salute e sicurezza, come dimostra la campagna ‘Zero morti sul lavoro’, iniziativa nazionale di denuncia e contrasto agli infortuni sul lavoro promossa dalla confederazione Uil, chiediamo a istituzioni e direzioni aziendali di affrontare seriamente e concretamente la problematica, attivando tutti quei provvedimenti utili a contrastare gli episodi, come il ripristino dei posti di polizia o il continuo presidio nei luoghi più a rischio anche attraverso l’utilizzo 24 ore su 24 di personale adeguatamente formato e autorizzato ad intervenire”.

Conclude Uil Fpl: “Non possiamo lasciare gli interventi alla buona volontà delle direzioni aziendali, ma sono necessari soluzioni strutturali e uniformi su tutto il territorio per garantire sicurezza ai lavoratori del servizio sanitario regionale. Da troppo tempo chiediamo alla Regione di affrontare seriamente il problema, senza ricevere né la giusta attenzione né il giusto impegno nel ricercare soluzioni adeguate”.

Anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in visita a Genova per le celebrazioni riguardanti i 100 anni del Policlinico San Martino, ha voluto dire la sua sulla piaga della aggressioni al personale sanitario: “Sono un problema gravissimo, che abbiamo affrontato lo scorso anno all’interno del Decreto Bollette. La cosa più brutta che è che il 70% delle aggressioni avviene contro donne e soprattutto contro gli infermieri”.

Aggiunge Schillaci: “È un problema non solo di pene. Le abbiamo aumentate, ma credo che serva un cambio culturale. Quando una persona si rivolge a una struttura sanitaria, trovandosi davanti una persona con il camice bianco, deve capire che è lì per prendersi cura di lui. Quindi trovo veramente assurdo che i sanitari siano vittime di aggressioni. Su questo c’è l’impegno non solo ad aumentare le pene, come abbiamo fatto lo scorso anno, ma soprattutto a cambiare il paradigma, per far capire quanto sia importante il lavoro di chi tutti i giorni si sacrifica per gli altri”.

Redazione InfoNurse

Fonte: Nurse Times

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