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I peggiori detrattori degli Infermieri sono….Gli Infermieri.

Si apprende da una Associazione denominata “AADI”, per mezzo delle dichiarazioni del proprio Presidente dott. di Fresco sui vari blog infermieristici, che la sentenza della Corte di Appello di Salerno n. 12 del 2019 che sancisce la fine della esclusività di rapporto per gli Infermieri (e tutte le altre professioni sanitarie) è stata “travisata”.

Addirittura si denomina la sentenza come “sentenza incriminata” e si entra nel merito senza conoscere le strategie difensive e senza conoscere gli atti depositati. Ma cosa è l’AADI? Si legge dal sito sulla pagina “chi siamo” che “L’Associazione Avvocatura Degli Infermieri, fondata ex art. 39 Costituzione, nasce da un’idea di unità e partecipazione degli Infermieri alla vita professionale e istituzionale della propria categoria in risposta alle associazioni come i macro sindacati che hanno fallito miseramente il compito che erano stati chiamati a svolgere, così come ha fallito nella sua missione istituzionale il Collegio I.P.A.S.V.I.”

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In un post regionale vi è un riassunto del curriculum del dott. Di Fresco che recita “È consulente di diversi sindacati che operano nel comparto Sanità e nella Dirigenza Medica”. Delle due l’una…se il dott. Di Fresco ritiene fallito il Collegio IPASVI (ora Ordine) ed i macro sindacati ed è consulente di diversi sindacati, e soprattutto della Dirigenza Medica, chi rappresenta?   Chi rappresenta lo ha affermato lo stesso Di fresco nel suo curriculum e sappiamo, anche, forse che questa sentenza gli ha dato molto fastidio, forse per il semplice fatto che ad ottenerla non sono stati i sindacati che lui rappresenta, né lui. Ed a questo punto viene da domandarsi: chi ha fallito?

Ergersi a censore, dichiarare che i giudici non hanno capito (?), che il legale della FISI ha addirittura sbagliato ad impostare la causa e “che non ha saputo ben argomentare il fatto che al proprio assistito fosse del tutto esclusa qualsiasi forma di attività privata o esterna all’azienda datrice di lavoro” , senza conoscere fin dal I° grado di giudizio quale era il petitum e cosa si è presentato come prove , dimostra solo livore e senso di impotenza…Ma la cosa che più preoccupa è questo passaggio nel comunicato inviato dall’AADI : “E’ evidente quindi che il giudice di Appello nell’emanare la sentenza ha commesso un madornale errore, si è fatto convincere dalla tesi difensiva della Asl immaginando che come per i dirigenti, all’infermiere fosse data l’opportunità di praticare attività privata in ospedale, ovvero, di poter lavorare presso altre strutture in concorrenza con la azienda di appartenenza

Ma questi chi rappresentano? E soprattutto si rendono conto di aver affermato che i dirigenti tutto possono, mentre coloro che loro reputano di rappresentare nulla possono fare? Si rendono conto che qualcuno sta proprio combattendo contro questa discriminazione e forse ha, proprio, improntato la causa proprio sulla discriminazione esistente?

Il Segretario della FISI, Rolando Scotillo, in qualità di Infermiere ricorrente ha debitamente provato esibendo le dovute prove che fosse del tutto esclusa qualsiasi forma di attività privata o esterna all’azienda datrice di lavoro. Il punto cruciale della vertenza era proprio questo: se il dipendente è sottoposto ad un regime di esclusività e di incompatibilità, come dimostrato, la tassa di iscrizione va pagata dal datore di lavoro. Se, in alternativa, non vi è incompatibilità e esclusività la tassa compete al professionista. I Giudici di Salerno hanno ritenuto, evidentemente per sillogismo con l’area dirigenziale, che non possono esistere discriminazioni e che se è permesso ai Dirigenti dello stesso settore la libera professione, l’intramoenia e l’extramoenia ne deriva da questo costrutto una conclusione che non può essere che logicamente necessaria: non vi è esclusività e la tassa la paga il professionista.

Al di là di questa sentenza (epocale) al dott. Di Fresco ed all’AADI chi glielo dice che a qualche giorno di distanza dalla stessa sentenza Stefania Mammi fa sapere che nel Decreto Mille proroghe è stato accolto un emendamento con cui si assicura il superamento del vincolo di esclusività? Sarà un caso? O, in alternativa, anche la Mammi ha “travisato” leggi e quant’altro solo per fare un dispetto all’AADI?

Il Segretario della FISI, Rolando Scotillo, sull’ imbarazzante commento dichiara “I peggiori detrattori della nostra professione sono proprio i nostri colleghi. L ‘AADI e Di Fresco fanno chiacchiere, noi continueremo sulla vicenda a difendere fino in fondo gli Infermieri e tutte le professioni sanitarie che insieme agli Infermieri stanno contribuendo con forte spirito di sacrificio a cambiare la sanità in tempo di COVID. Quando avremo bisogno di professori che ci spieghino come si improntino le cause, questi, li sceglieremo noi. Non abbiamo bisogno di lezioni , in special modo da persone che sono orientate sindacalmente.”

  

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Redazione InfoNurse

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