Infermieri

Coronavirus, “Il grande bluff della Regione Toscana: indennizzi per tutti senza tener conto del rischio reale dei lavoratori”

Giannoni (Nursind), “Accordo iniquo e irrispettoso: i soldi non basteranno. E a rimetterci saranno gli infermieri, che hanno permesso al sistema sanitario di reggere il colpo reinventandosi, specializzandosi e mettendo in gioco la propria salute anche in mancanza di dispositivi idonei”

 “Indennizzi per tutti, dai tecnici agli amministrativi, dai dirigenti a medici e infermieri impegnati ogni giorno in corsia nei reparti Covid: è il grande bluff della Regione Toscana, frutto di un accordo politico e ingiusto, che finisce per spalmare risorse su un’enorme platea di lavoratori, senza tener conto del rischio reale a cui sono stati sottoposti”. Giampaolo Giannoni, segretario regionale Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, attacca la delibera della Giunta regionale in merito alle misure economiche di sostegno/premialità a favore del personale sanitario nella fase di gestione dell’emergenza Coronavirus.

“Le tabelle di rischio – sottolinea Giannoni – sono assolutamente non rappresentative della situazione reale.

“Si può equiparare un infermiere che lavora a stretto contatto con i pazienti positivi al Covid-19 con chi lavora in amministrazione? Basta osservare il numero oggettivo dei lavoratori contagiati, largamente superiore nel personale sanitario. Inoltre, se la matematica non è un’opinione, i soldi non basteranno per tutti e a rimetterci saranno sempre gli operatori del comparto, ovvero quelli in prima linea”.

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“Rispetto all’accordo iniziale, sottoscritto peraltro senza consultare Nursind, sindacato rappresentativo degli infermieri – aggiunge il segretario di Nursind Toscana – questa delibera allarga la platea dei beneficiari della premialità aggiuntiva riconosciuta per la gestione dell’emergenza, includendo tutto il personale del sistema sanitario regionale. Per il comparto sono stabilite tre fasce di indennizzo, di diversa natura economica, a seconda del rischio (A, B e C corrispondenti a 45, 25 e 20 euro al giorno destinati rispettivamente a 9.600, 11.800 e 7.000 dipendenti). La dirigenza avrà diritto agli indennizzi giornalieri più alti: nel dettaglio 4.200 dirigenti rientrano nella fascia A, 4.150 nella fascia B”.

“Se il sistema sanitario ha tenuto – dichiara Giannoni – è stato grazie agli infermieri, che si sono dovuti e saputi reinventare, trasferire, specializzare nella rianimazione, nelle malattie infettive, spostare nelle Rsa. Un disagio che non trova oggi alcun riconoscimento: ci sentiamo profondamente presi in giro”.

“Tanto più che il provvedimento taglia fuori dagli indennizzi tanti operatori e tanti settori che combattono in prima linea e sul territorio il Covid-19 e addirittura i lavoratori che si sono ammalati in servizio. Un grave sgarbo umano e istituzionale verso chi ha messo in gioco la propria salute per salvaguardare quella degli altri”.

Redazione InfoNurse

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