Nel Pronto Soccorso dell’ospedale Di Venere a Bari, due infermieri sono stati vittime di un’aggressione fisica da parte di una donna in attesa della dimissione del figlio. L’episodio, avvenuto nella giornata di mercoledì 25 aprile, ha suscitato l’indignazione e la ferma condanna da parte della Asl Bari, che ha espresso totale solidarietà agli operatori sanitari coinvolti.
Secondo quanto riportato, i due operatori hanno riportato una prognosi di 10 e 15 giorni a seguito dell’aggressione subita. La donna, visibilmente alterata per il prolungamento dell’attesa dovuto all’arrivo di codici rossi, avrebbe perso il controllo e si sarebbe scagliata contro il personale sanitario.
In risposta all’aggressione, la Asl Bari ha annunciato il suo sostegno legale agli infermieri coinvolti e ha ribadito l’importanza di rispettare e proteggere il personale medico e infermieristico.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Marco Galante, ha dichiarato: “L’ennesima aggressione ai danni di un operatore sanitario non può lasciarci indifferenti.” Galante ha annunciato l’intenzione di convocare audizioni con gli Ordini Professionali Infermieristici, i direttori generali delle ASL e i dirigenti del dipartimento Salute per adottare provvedimenti immediati e a lungo termine.
Galante ha sottolineato la necessità di una cabina di regia permanente in Regione per affrontare sistematicamente il problema delle aggressioni al personale sanitario e per rivedere l’organizzazione della rete dell’emergenza-urgenza, attualmente in affanno.
Il capogruppo M5S ha espresso gratitudine agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari per il loro lavoro quotidiano e ha sottolineato l’importanza di agire per garantire loro adeguate condizioni lavorative.
In un contesto in cui la tutela del personale sanitario è al centro dell’attenzione, è essenziale che vengano adottate misure concrete per proteggere coloro che sono stati in prima linea nella lotta contro la pandemia e per promuovere una cultura di rispetto e collaborazione all’interno degli ospedali.
Redazione InfoNurse
Fonte: Nurse Times
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