Il bollettinio della sorveglianza pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) evidenzia un leggero calo di incidenza dell’influenza, che resta comunque da record. Il freddo espone al rischio di un indebolimento delle difese immunitarie ed è quindi fondamentale non abbassare la guardia ancora per qualche settimana, perché il virus può colpire a tradimento.
“Le temperature in discesa possono influenzare la risposta immunitaria innescata dall’ingresso nel naso di batteri e virus – conferma Francesco Landi, direttore del Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, nonché past-presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (SIGG) –. Le vie aeree si proteggono dall’influenza grazie al rilascio nel muco di miliardi di minuscole sacche piene di fluido, chiamate vescicole extracellulari, che circondano e attaccano gli ‘intrusi’ prima che si addentrino nell’organismo. Tuttavia è sufficiente una riduzione di 5 gradi della temperatura interna delle mucose nasali per mettere fuori gioco e dimezzare la prima linea delle difese immunitarie messe in atto nel naso”.
“Le persone più esposte all’influenza – sottolinea Andrea Ungar, presidente SIGG e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze – sono soprattutto quelle appartenenti alle fasce più anziane della popolazione, tra cui i livelli di copertura vaccinale sono rimasti lontani dai limiti minimi auspicabili, e coloro che non hanno seguito una convalescenza adeguata non dedicando il giusto tempo a recuperare le forze dopo il virus. La fretta di rimettersi in pista può compromettere la guarigione, aumentando il rischio di ricadute, in quanto dopo l’influenza l’apparato respiratorio è in condizioni di maggiore fragilità, e quindi è più facile ammalarsi di nuovo”.
Aggiunge Landi: “Per difendersi dall’influenza è ancora utile vaccinarsi ed è importante proteggere il naso per cercare di mantenere una temperatura più elevata delle prime vie respiratorie, usando un abbigliamento adeguato, ad esempio con l’uso di sciarpe o mascherine nei soggetti più a rischio. Importanti sono anche una dieta sana ed equilibrata e una regolare attività fisica, associati a specifici integratori, ma sempre indicati dal proprio medico, che potrà suggerire l’integratore più giusto, nel giusto dosaggio, in base al proprio stato di salute”.
Conclude Landi: “Contro l’influenza può essere di grande aiuto assumere quotidianamente un mix di arginina e vitamina C. L’arginina è un aminoacido prodotto naturalmente dall’organismo, il quale stimola l’ossido nitrico, enzima chiave per una corretta funzione immunitaria e vascolare. La vitamina C, invece, grazie a una nanotecnologia che ne ottimizza l’assorbimento senza effetti collaterali, riduce lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare con effetti benefici a cascata su tutto l’organismo”.
Redazione InfoNurse
Fonte: Nurse Times
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