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La Fials diffida il San Carlo a tutela dei lavoratori ex addetti alla Cucina

La Fials diffida la Direzione Generale del San Carlo a regolarizzare i rapporti di lavoro con il personale già impiegato nel servizio cucina. Un ultimatum vero e proprio (scadenza il 25 marzo) per tutelare la professionalità e le condizioni di lavoro per un gruppo di dipendenti che sono da tempo “parcheggiati” in attesa mortificante di un percorso di riqualificazione concordato e mai realizzato. Dietro questo ennesimo scontro tra il maggior sindacato autonomo del comparto e l’azienda ospedaliera un appalto complicato, quello per l’esternalizzazione del servizio cucina per la confezione dei pasti per le mense ospedaliere della Basilicata.

Un maxiappalto gestito dalla Stazione unica appaltante complicato per il lungo contenzioso giudiziario avviato dalla ditta arrivata seconda in gara. Si sono così rese necessarie una serie di attività in modalità provvisoria e in regime di proroga. Non è bastato neanche che si concludesse l’iter giudiziario amministrativo con la sconfitta del ricorrente. Perché si era arrivati alla primavera del 2020 e, in piena emergenza Covid, è stata la ditta aggiudicatrice a chiedere qualche mese di dilazione per la stipula del contratto alla luce delle difficoltà operative introdotte dal lockdown.

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A complicare ulteriormente le cose la decisione della Stazione appaltante di riconoscere ai vincitori l’assegnazione dei dipendenti in servizio presso la cucina del San Carlo, fissandone il numero a 13. Si arriva così allo scorso mese di giugno. Nessuna informativa era stata comunicata alle OO.SS. e dopo un’azione legale della Fials e di un’altra sigla sindacale il San Carlo ha concordato con la ditta aggiudicatrice una compensazione economica di 200mila euro all’anno. La stessa determina preparatoria della stipula del contratto, la n. 616 del 16 giugno 2020, ha previsto un percorso di riqualificazione dei dipendenti per destinarli al controllo di gestione dei servizi esternalizzati (cucina, vigilanza, pulizia, lavanderia).

“E invece non è successo niente – commenta Giuseppe Costanzo, segretario provinciale della Fials – un breve percorso formativo e da allora i lavoratori sono parcheggiati in mansioni estemporanee. Poiché questo percorso di riqualificazione era il risultato di un tavolo sindacale per la ricollocazione dei dipendenti abbiamo avviato anche un percorso di contestazione giudiziaria della condotta antisindacale dell’azienda. L’intesa raggiunta in tribunale si è rivelata l’ennesima presa in giro. Così come nessun effetto ha sortito la nostra richiesta, 6 mesi dopo la determina, di darle attuazione”.

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Redazione InfoNurse

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