Un “alterco” tra due medici che si contendevano una sala operatoria della Chirurgia generale del Di Venere di Bari, rimasta per questo inutilizzata per circa un’ora e mezza, sarebbe alla base del ritardo di un parto cesareo che causò la morte di una bambina, strozzata dal cordone ombelicale.
Ne è convinta la Procura di Bari che ha fatto notificare ad otto indagati – medici ed infermieri – un avviso di fine indagine.
Del presunto caso di malasanità scrive La Gazzetta del Mezzogiorno. I fatti risalgono ad un anno fa, quando la partoriente, Marta Brandi, 37 anni, viene portata nel blocco operatorio per il cesareo.
La sala operatoria di ostetricia, però, è occupata per due cesarei programmati, quindi la paziente viene trasferita in Chirurgia generale. Qui scoppia il caso perché è programmato un intervento per un’appendicite, che sarà compiuto dopo tre ore.
I chirurghi non vogliono – secondo l’accusa – che altri operino nel loro reparto, ma sostengono anche che nessuno disse loro che l’intervento era urgente.
Negli Stati Uniti è una vera e propria epidemia, che provoca oltre 100mila morti l'anno.…
Con verdetto pronunciato al termine del rito abbreviato il gup di Trani, Anna Lucia Altamura,…
Un 52enne disabile, residente a Cervaro (Frosinone), è morto per soffocamento a causa di un boccone…
In una recente conferenza stampa il viceministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo (foto), ha…
Nel Salernitano, un grido di dolore e di protesta risuona nel settore sanitario. Anna Vignolo,…
L’associazione "Nessuno Tocchi Ippocrate" denuncia l’aggressione n. 14 del 2014 nei confronti di infermieri e…
This website uses cookies.