Milano, dipendenti del Policlinico in assemblea: “Personale allo stremo. Servono risposte”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa con le dichiarazioni di Mimma Sternativo, segretario di Fials Milano – Area metropolitana.

Il Policlinico di Milano ha in casa un problema che lo accomuna a pressoché tutte le strutture del territorio milanese (e non solo). In Sanità c’è una bomba ad orologeria: il personale è allo stremo. Sul tema si è tenuta mercoledì 19 aprile una delle tante assemblee sindacali sul territorio milanese. Sono assemblee, queste, tra le più partecipate degli ultimi anni: sale gremite, a raccontare di un fortissimo disagio diffuso tra i dipendenti.  

Il primo tasto dolente è la carenza sistemica di personale, su cui si sofferma Mimma Sternativo, segretario di Fials Milano – Area metropolitana: “Sul territorio nazionale mancano 80mila infermieri. A Milano la tenuta di molti servizi vacilla proprio per questa carenza drammatica. E nelle aziende vengono sottoutilizzati per prestazioni che non sono di loro competenza o in sostituzione di altri professionisti. Stessa cosa per gli oss, troppe volte utilizzati come operatori tecnici-magazzinieri, portantini o ‘camerieri’ per distribuire i pasti. Lo abbiamo già denunciato e continuiamo a farlo, occorre le aziende capiscano”.

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A mancare è anche la disponibilità della direzione a concedere i turni di 12 ore (previsti per legge e d’utilizzo discrezionale da parte delle aziende). Il tema “sicurezza” di personale e pazienti con cui nega questa opzione crolla di fronte agli straordinari richiesti (cui spesso è velatamente impossibile negarsi) e al monte ore raggiunto per via della carenza di personale. Una richiesta, quella del personale, che vuole unicamente permettere di ottimizzare le spese (di trasporto, di parcheggio, baby sitter, ad esempio).

Rimane poi un’urgenza: aziende e istituti, Policlinico in primis, devono avviare uno studio sul personale e strutturarsi per gestire al meglio le limitazioni fisiche e non del personale stesso. Parliamo di operatori e professionisti sanitari sottoposti a fortissima usura e che, come su scala nazionale, oggi è una popolazione fortemente invecchiata. Facciamo finta che tutti possano ancora fare tutto, affrontare turni di notte, spostare pazienti da un letto a un altro. Possiamo raccontarcelo, ma la verità è un’altra, e chi la mette in dubbio faccia un giro tra i reparti. Una situazione che non gestita si trasforma in una guerra tra poveri intollerabile.

Redazione InfoNurse

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