“Nursind non è assolutamente contrario alla figura del direttore assistenziale, però riteniamo che non sia questo il momento giusto per destinare le già poche risorse a disposizione per fare delle nomine che non gratificano i professionisti ogni giorno in prima linea, come sostiene la Regione. Anzi, forse in questo momento, con ancora tante questioni da affrontare, dalla piante organiche carenti alle liste d’attesa da smaltire, una nomina apicale gratifica solo chi la ottiene”.
“Sarebbe stato meglio usare quelle risorse per gratificare davvero i professionisti, si tratta di nomine certamente più opportune in momenti in cui le cose vanno bene- continua la rappresentante del sindacato degli infermieri-. Ci sono continui tagli, carenza di personale, in alcuni casi straordinari non retribuiti e un’intera categoria costantemente sotto stress: in questo modo non si riescono a dare neppure le giuste risposte ai cittadini.
Queste risorse si potevano usare, ad esempio, per nuove assunzioni, in modo da smaltire anche le liste d’attesa, invece si è deciso diversamente. Tra l’altro con costi importanti, perché attorno a questa figura ci sono quelle di altri dirigenti che lavoreranno insieme”.
“Ribadiamo di non essere contrari a questa figura – conclude la segretaria del Nursind – ma ora è inopportuna. Anche perché nell’organizzazione interna non sta cambiando nulla, la gestione è sempre la stessa malgrado i problemi sotto gli occhi di tutti: ci chiediamo con quale criterio un nuovo direttore può migliorare un ospedale se alla base rimane tutto uguale a livello organizzativo. E poi in che modo gratifica un’intera categoria? Si stanno portando delle importanti risorse verso direzioni sbagliate: sembra una nomina incentrata più sulla singola persona e poco su tutto il resto”.
Redazione InfoNurse
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