“Personale sanitario allo stremo all’Ospedale Civico, con ferie arretrate che superano i 100 giorni e la spesa per gli straordinari alle stelle”. E’ quanto denuncia il sindacato Nursind, che ha proclamato lo stato di agitazione.
“L’Azienda – prosegue Nursind – ha comunicato nelle ultime riunioni che sono stati spesi quasi 2 milioni di euro di straordinari, e questo nonostante abbiano affermato che il personale infermieristico e gli operatori sociosanitari risultano in esubero rispetto alle dotazioni organiche”.
Vincenzo Augello, della segreteria provinciale Nursind, aggiunge: “Addirittura al pronto soccorso per adulti molti infermieri, stremati, stanno rinunciando alle prestazioni aggiuntive pagate 50 euro lordi all’ora, che dovrebbero servire per potenziare il numero di infermieri, ma che in pratica sopperiscono alla carenza organica. Si lavora quasi costantemente con indice di sovraffollamento fra il 150%, 200%”.
Nursind è stato convocato per domani, 4 gennaio, dal prefetto Massimo Mariani, con la direzione strategica per un tentativo di conciliazione. Il segretario aziendale Giampiero Buglisi spiega: “La protesta nasce dalla quasi impossibilità di relazioni sindacali con la direzione strategica. Nell’ultimo incontro che si è tenuto giorno 14 avevamo chiesto di inserire all’ordine del giorno diversi argomenti fra cui il tema dello straordinario, la reperibilità e i cosiddetti Dep, cioè gli aumenti sulla base dell’esperienza maturata, ma nessuno di questi è stato discusso in delegazione trattante”.
Nursind evidenzia come oltre al danno è arrivata la beffa: “Il ritardo sugli avanzamenti di fascia non permetterà ai colleghi di avere l’aumento per l’anno in corso che per l’area dei professionisti della salute e dei funzionari ex categorie D, come gli infermieri tecnici di laboratorio e di radiologia, si aggira intorno ai 1.200 euro annui, l’area degli assistenti 1.000 euro, area degli operatori 800 euro e area del personale di supporto 700 euro. Quindi molti dei colleghi ormai prossimi alla pensione o i tanti colleghi che si trovano nel primo differenziale economico hanno perso tale beneficio per l’anno 2023”.
A fronte di questo danno “la ‘maggioranza’ (appellativo di una parte sindacale), in accordo con la direzione strategica, predilige parlare maggiormente di incarichi e funzioni”. Guerriero quindi conclude: “Il nostro sindacato non ha nulla contro questi lavoratori, ma come scelta strategica si è preferito premiare pochi a discapito dei tanti lavoratori che, ogni giorno, ognuno per le proprie competenze, porta avanti il buon nome dell’azienda”.
Redazione InfoNurse
Fonte: Nurse Times
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