Rapporto incrociato ottenuto da una meticolosa combinazione tra i dati dell’Istituto Superiore della Sanità a quelli dell’Inail.
Oltre 1600 in più solo nelle ultime 24 ore (erano 12.719). L’Inail sostiene che gli infermieri siano, dall’inizio dell’emergenza, quasi il 50 (45,7%) dei contagiati dell’intero comparto sanità. Ma i dati Inail sono aggiornati alla fine della prima emergenza. Nella seconda ondata, la percentuale potrebbe essersi notevolmente innalzata. Numeri allarmanti. In prima linea, contro la morte, ci siamo sempre noi!»
ROMA 7 NOV 2020 – «Dove sono le nuove assunzioni promesse e tanto attese per affrontare una battaglia che oggi sembra decisamente fuori dalla nostra portata? Soprattutto dove sono quei piani strategici di sicurezza e prevenzione che dovrebbero garantire test rapidi ogni 24 ore a tutto il personale sanitario; prima e dopo il servizio, nonché tamponi completi ogni 20 giorni?. Gli infermieri non parlano più, adesso hanno paura, è sempre più difficile farsi raccontare quanto sta accadendo. Soprattutto, secondo nostre fonti, cominciano a scarseggiare spesso anche guanti e disinfettanti. Ma nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente. Ci arrivano alle orecchie storie di nostri infermieri addirittura minacciati riguardo a situazioni di cui; nè noi come sindacato, nè gli organi di stampa, dovremmo venire a conoscenza».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up; commenta i dati di un report incrociato che il sindacato ha realizzato nelle ultime ore mettendo insieme le cifre dell’Istituto Superiore della Sanità con quelle dell’Inail.
14.321 gli operatori sanitari contagiati negli ultimi 30 giorni. Erano 12.719 solo nel giorno precedente. Lo dice proprio l’Istituto Superiore della Sanità. Questo vuol dire che in sole 24 ore abbiamo avuto 1602 casi in più. Inail sostiene che sull’intero comparto sanità, che include medici, fisioterapisti, oss, operatori socio assistenziali, personale non qualificato nei servizi sanitari e di istruzione; gli infermieri sarebbero quasi il 50 cento degli infettati totali, quindi da sempre i più esposti al rischio».
I nostri referenti territoriali ci raccontano di una Campania allo stremo. 536 infermieri in un mese sono rimasti contagiati. Nella maggior parte dei casi dentro gli ospedali. Là, dove dovrebbero sentirsi al sicuro, vivono il caos di reparti accorpati, di colleghi senza formazione che; provenendo da lunghe esperienze no covid, si trovano letteralmente allo sbaraglio. Per non parlare di strutture che sono diventate in pochi mesi aree covid non avendo alcun requisito per sostenere il peso della trasformazione.
Prima registravamo solo episodi allarmanti nella provincia di Napoli, ora invece a preoccupare sono anche Benevento e Caserta. Nel primo caso abbiamo un dilagare di contagi nelle strutture private; nel secondo ci raccontano di tensostrutture montate all’esterno degli ospedali perchè i reparti covid sono già saturi e gli infermieri sono allo stremo.
Se le istituzioni non si svegliano , non vorremmo dover presto effettuare un nuovo terribile report; che non si limiterà solo al numero di infermieri contagiati », conclude De Palma lasciando chiaramente intendere a cosa si riferisce.
Il Referente del Nursing Up per la stampa, Alfredo Iannaccone
Ultimi articoli pubblicati
Negli Stati Uniti è una vera e propria epidemia, che provoca oltre 100mila morti l'anno.…
Con verdetto pronunciato al termine del rito abbreviato il gup di Trani, Anna Lucia Altamura,…
Un 52enne disabile, residente a Cervaro (Frosinone), è morto per soffocamento a causa di un boccone…
In una recente conferenza stampa il viceministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo (foto), ha…
Nel Salernitano, un grido di dolore e di protesta risuona nel settore sanitario. Anna Vignolo,…
L’associazione "Nessuno Tocchi Ippocrate" denuncia l’aggressione n. 14 del 2014 nei confronti di infermieri e…
This website uses cookies.