Nursing Up: il 5 agosto l’Aran ha aperto il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale in sanità, ora la giunta provinciale di Trento non ha più alibi!
Di seguito il comunicato Nursing Up Trento:
”Il 5 agosto, come membro della delegazione trattante Nursing up, ho partecipato alla prima trattativa nazionale per il rinnovo del CCNL della sanità, triennio 2019-2021. Come Nursing Up abbiamo confermato una linea forte e decisa sulle questioni che riteniamo fondamentali.
“Questo è il contratto che gli infermieri e le altre professioni sanitarie con la medesima base giuridica da tempo aspettavano “, ha esordito il nostro Presidente in trattativa, “entrambi gli atti di indirizzo, sia quello del Comitato di Settore, che la “direttiva madre” che parte dalla tanto attesa riforma della P.A voluta dal Ministro Brunetta, consentono di mettere in atto una riforma globale dell’ordinamento professionale”.
Per il Nursing Up le premesse per dare agli infermieri ed a tutti i professionisti sanitari l’alveo autonomo di contrattazione ci sono tutte. D’altronde è lo stesso Brunetta, nella propria direttiva che ha previsto la costituzione di un’area delle elevate professionalità, dove collocare ruoli e le posizioni non dirigenziali.
La legge finanziaria nazionale ha stanziato circa un miliardo di euro e con ulteriori fondi aggiuntivi ha destinato 335 all’indennità di specificità infermieristica e 100 per quelle destinate all’indennità per le altre professioni sanitarie. Queste risorse non devono considerarsi in alcun modo come risorse contrattuali disponibili per le negoziazioni perché esse vanno esclusivamente “finalizzate”, quindi trattate come risorse vincolate, che devono andare solo agli infermieri e gli altri professionisti sanitari interessati e che , proprio per questo le stesse non devono essere prese in considerazione per calcolare il valore percentuale dell’incremento retributivo generale .
Per quanto ci riguarda, la trattativa dovrà consentire di applicare quella revisione fonda mentale dell’ordinamento professionale che gli infermieri e le altre professioni sanitarie aspettano da tempo.
Nursing Up ha, inoltre, sottolineato l’esigenza di una completa rivisitazione del sistema delle indennità, affinché si vada finalmente a integrare quelle vergognose e ridicole cifre, che risalgono a disposizioni vecchie ormai di un trentennio, che ancora oggi gli infermieri ed i sanitari percepiscono a fronte della loro elevata qualificazione.
Ciò premesso, ora veniamo a noi, a quella che ormai è purtroppo diventata la “questione trentina”, dove un protocollo d’intesa firmato dal sindacato confederale con la Provincia, considerato a questo punto dalla stessa “carta straccia”, ci ha fatto precipitare in una con dizione di pericoloso stallo.
L’assestamento di bilancio provinciale chiuso da poco poteva essere l’occasione per stanziare adeguati fondi per il rinnovo dei contatti sanità e per le Apsp, così come per rifinanziare incentivi covid ed indennità malattie infettive per il 2021, ma è mancata la volontà politica di questa maggioranza.
Eppure, la Corte costituzionale con apposita sentenza, dopo anni di mancati rinnovi, nel 2015 aveva dichiarato illegittimo reiterare il blocco dei contratti degli statali, così come la legge provinciale n.7 del 1997 ha da tempo previsto che la contrattazione provinciale si svolga in “armonia” con quella nazionale!
E qui di armonia non ne vediamo proprio, a Roma si procede spediti, a Trento letargia totale!
Come sarà possibile valorizzare un capitale umano stremato da 17 mesi di pandemia ed in costante carenza di organico, senza adeguate assunzioni e un adeguato rinnovo contrattuale?
A questa Giunta chiediamo assunzioni e formali ed esplicite direttive volte al finanzia mento di specifiche indennità di funzione per i professionisti infermieri e sanitari del comparto, già all’attenzione della contrattazione nazionale a Roma
Nel precedente contratto provinciale della sanità, su nostra istanza, avevamo dato avvio all’armonizzazione giuridico/economica dei nostri sanitari dell’Apss con i laureati della Provincia, questo percorso dovrà essere ora ulteriormente implementato con fondi dedicati.
La sanità pubblica è un bene comune, nella difesa di questo bene collettivo cittadini e pro fessionisti dovranno sempre più sviluppare un’alleanza, volta ad influenzare una politica sempre più assente e disinteressata al dialogo ed al confronto su tematiche fondamentali.
Per quanto ci riguarda, il nostro STATO DI MOBILITAZIONE prosegue, fintanto che non avremo adeguate risposte e, se necessario, scenderemo nuovamente in PIAZZA! ”
Cesare Hoffer- Nursing up Trento
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