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Nursing Up: La sanità trentina è in grave crisi per le ulteriori sospensioni, ora bisogna curare la malattia del sistema

Il sindacato Nursing up, nel corso della riunione del 28/10/2021 con l’Apss, ha espresso forte preoccupazione per l’imminente sospensione del servizio che riguarderà 150 operatori tra cui 62 infermieri, 52 Oss, 26 tecnici sanitari, 5 medici, 4 ostetriche, che si aggiungono ai 94 sospesi per mancata vaccinazione della prima ora, circa 40 gli infermieri.


Questa improvvisa ed ulteriore assenza di professionisti ed operatori non fa altro che acuire una già cronica assenza di infermieri, professionisti sanitari ed Oss, sono anni che il sindacato Nursing up presenta proposte e soluzioni per contrastare il fenomeno, rimaste sempre inascoltate dalle istituzioni.

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Molti nostri colleghi in questi mesi andranno in pensione, 1200 nei prossimi anni, abbiamo un’età elevata età media, 51 anni, a fronte di un’attività usurante, molti di noi hanno limitazioni funzionali dovute al lavoro gravoso ed ora si affaccia un nuovo fenomeno: in molti si licenziano, alcuni addirittura abbandonano la professione, sono esausti.


Per la mancanza di personale Oss, inoltre, vengono continuamente assegnate attività improprie e demansionanti al personale infermieristico, abbiamo chiesto che venga supportato da personale amministrativo e attingendo da convenzioni esterne.
La vicina provincia di Bolzano diventa sempre più appetibile per i nostri colleghi che abitano nelle zone confinanti, lo stipendio è superiore di 400-500 euro al mese, altri vengono attratti da esperienze all’estero, molto più remunerative-fino a 1000 euro in più al mese- ed anche ricche di maggiori soddisfazioni.


Nel corso della riunione di ieri abbiamo chiesto immediate assunzioni di infermieri ed Oss e di accelerare le procedure concorsuali, nella consapevolezza che dalle attuali graduatorie gli ingressi saranno minimi, pertanto al personale che resterà in servizio, già sfinito, dovrà essere garantito un adeguato recupero psico-fisico e dovranno essere mantenuti gli standard assistenziali minimi definiti dalla delibera di giunta n.1117 del 1997. Se non saranno garantite queste condizioni, sarà a rischio la qualità dell’assistenza e l’operare sicuro del professionista, se non garantiremo condizioni di lavoro perlomeno accettabili, andremo ad alimentare la continua emorragia di personale che abbandonerà l’Azienda sanitaria.


Le istituzioni continuano a minimizzare e professare falso ottimismo, la situazione è gravissima, quando inizieremo a curare la vera malattia del sistema salute? Noi le nostre proposte le abbiamo fatte, manca la volontà istituzionale di attivare un vero confronto, bisogna avere un progetto, investire risorse in maniera mirata, serve un’immediato cambio di marcia, serve:

  • -un celere rinnovo contrattuale, con l’immediata previsione delle nuove indennità infermieristiche, sanitarie e per gli Oss, prevedendo la revisione dell’ordinamento professionale con la riclassificazione del personale sanitario
  • -aumentare i posti in università per implementare i professionisti infermieri e sanitari formati in sede locale, per fare questo bisogna ampliare gli spazi fisici dedicati alla formazione e potenziare il personale dedicato alla funzione didattica
  • -creare un sistema di sviluppo professionale, abbiamo già dei fondi dedicati da contrattare, abbiamo richiesto incontri, come mai l’Apran non ci convoca?
  • -attuare una politica dei benefit, per favorire l’accesso di professionisti provenienti da fuori regione
  • -garantire la formazione ecm a carico dell’azienda sanitaria, così come hanno fatto altre strutture per trattenete i proprio professionisti


Possiamo anche ricostruire o ristrutturare ospedali periferici, progettare l’attivazione di nuovi reparti, ma se non ci sarà il personale necessario, avremo solo scatole vuote, sprecato preziose risorse economiche ed a farne le spese sarà soprattutto la sanità di valle, come già sta iniziando ad accadere. La vera sfida deve essere giocata sulla valorizzazione del ruolo rivestito dai professionisti sanitari, saranno quelli a fare la differenza!


Cesare Hoffer Coordinatore Nursing up Trento

Trento, lì 29/10/2021

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Redazione InfoNurse

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