In merito al DDl n° 1966 con delega al Senato in materia di riforma della figura e del profilo dell’Operatore Socio Sanitario; si sono incontrati la Senatrice Barbara Guidolin (depositaria del DDL) e la sua assistente Dott.ssa Valentina Gnoatto con l’Associazione A.I.M.O.N. rappresentati dal Presidente Antonella Luci, il vice Presidente Giovanna Polizzi, il Segretario Luigi Pisano, Linda Muratas referente Regione Toscana e Santina Murgo Socio Fondatore.
Lo scopo dell’incontro è la volontà comune di un riconoscimento definito della categoria. Come afferma anche la GUIDOLIN “in una Sanità che è cambiata negli anni e ha visto l’evolversi di altre figure professionali, l’O.S.S. è rimasto fermo […] e ancora l’O.S.S., nonostante sia una presenza attiva, non è conosciuta ed è arrivato il momento di farci sentire e notare”.
Uno dei punti toccati è il Riconoscimento della Categoria dove nonostante ci sia già una legge che include l’O.S.S. nell’aria Socio Sanitaria; non sono mai stati attuati i decreti per far si che ciò avvenga. Inoltre con il Decreto Lorenzin si è fatta un ulteriore confusione perché, quest’ultima, parla di aree sanitarie e non di ruolo. Per questo, ancora oggi, la professione dell’ O.S.S. e considerata nel ruolo tecnico portando anche ad un demansionamento. (vedi le assunzioni di A.S.A. con titolo O.S.S.).
Un altro tema affrontato è la FORMAZIONE. Oggi c’è molta confusione sul territorio e differenze tra Regioni e Regioni (vedi O.S.S.S. o R.A.A.). Tutti abbiamo convenuto che in questi 20 anni l’assistenza al malato è cambiata e c’è l’esigenza di istituire; ad esempio, attraverso istituti professionali e poi eventuali corsi di specializzazione una formazione omogenea su tutto il territorio Nazionale. Un protocollo chiaro e unico a livello Nazionale al passo con i tempi che non intralci e o si sovrapponga all’infermiere professionale. E che chiarisca in modo inconfutabile i limiti, le competenze e le mansioni dell’ O.S.S..
Abbiamo suggerito un continuo aggiornamento anche attraverso corsi ECM e un supporto psicologico per gli operatori che assistono pazienti fragili o che lavorano in reparti particolari o che subiscono atti di violenza.
Si è consapevoli che la strada è lunga e portare al tavolo del Ministro della Salute questa legge delega è importante; perché aprirebbe la strada al cambiamento. La speranza è che tutti i gruppi politici si rendano conto della necessità di cambiare e aiutino la categoria a crescere. Ovviamente più siamo meglio è.
Ultimi articoli pubblicati
Un 52enne disabile, residente a Cervaro (Frosinone), è morto per soffocamento a causa di un boccone…
In una recente conferenza stampa il viceministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo (foto), ha…
Nel Salernitano, un grido di dolore e di protesta risuona nel settore sanitario. Anna Vignolo,…
L’associazione "Nessuno Tocchi Ippocrate" denuncia l’aggressione n. 14 del 2014 nei confronti di infermieri e…
Salute, Nursing Up. Riforma numero chiuso Medicina. De Palma: «Non serve alla nostra Sanità un…
“Una categoria in sofferenza, spesso vittima di aggressioni, poco valorizzata e che si sta estinguendo,…
This website uses cookies.