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Carenza di infermieri all’Aoui Verona, Nursing Up: “Professionisti spremuti. Pronti a proclamare lo stato di agitazione”

Nursing Up Veneto ha scritto all’Aoui (Azienda ospedaliera universitaria intergrata) di Verona per chiedere la convocazione di un tavolo tecnico aziendale urgente sul tema della grave carenza di personale infermieristico negli ospedali del territorio, con particolare riferimento ai reparti di terapia intensiva.

Le quattro aree intensive dislocate tra Borgo Roma, Borgo Trento e Polo Confortini, servendo la chirurgia, la cardiochirurgia e la neurorianimazione, accolgono complessivamente una sessantina di posti letto. Ma l’assistenza non può essere ottimale, perché mancherebbero più di dieci di infermieri, secondo il sindaco, che denuncia l’utilizzo del trattenimento in servizio come strumento ordinario per coprire malattie e assenze improvvise. Ciò significa, ad esempio, il rientro in servizio nel giorno di riposo oppure la richiesta al personale già presente in corsia di non smontare dopo sette ore di turno (o le dieci ore di turno notturno) e di rimanere in servizio fino alla 12esima ora.

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“Il problema si trascina da tempo, ma adesso siamo vicini al punto di non ritorno – spiega Guerrino Silvestrini (foto), responsabile di Nursing Up Veneto -. Pur comprendendo le difficoltà dell’Azienda nel reperire professionisti, la stanchezza del personale per i picchi di lavoro da coprire è un problema cogente e l’Azienda non può limitarsi a spremere i professionisti sanitari, abusando delle chiamate in servizio. Per questo abbiamo chiesto alla direzione di convocare un tavolo urgente, nel quale discutere la situazione, senza procrastinare oltre il tema della distribuzione dei 407mila euro che la Regione Veneto ha assegnato all’Aoui come risorse per la riduzione delle liste di attesa e per le prestazioni aggiuntive del personale in particolari situazioni emergenziali”.

Continua il responsabile di Nursing Up Veneto: “Noi chiediamo con forza che una quota di queste risorse, così come disposto dall’accordo regionale dell’aprile scorso, sia destinata a pagare con 50 euro l’ora tutti i professionisti sanitari dell’Azienda ospedaliera richiamati in servizio o coinvolti per prestazioni aggiuntive fuori orario istituzionale, quale doveroso segnale di riconoscimento per l’impegno, la dedizione e l’elevata professionalità dimostrati quotidianamente sul campo. Gratificare il personale è anche un modo per contenere il fenomeno delle dimissioni, e quindi la perdita di know how infermieristico altamente qualificato”.

Le criticità segnalate da Nursing Up riguardano anche la figura dell’infermiere Met (Medical Emergency Team), che a causa degli organici insufficienti, si trova spesso a dover gestire più pazienti contemporaneamente: due in reparto, più le emergenze di tutto l’ospedale.

“Torniamo a ribadire che il personale Met, per la delicatezza del lavoro svolto su pazienti altamente critici e per l’imprevedibilità dei tempi di assenza dal reparto, non può avere in carico due o più pazienti insieme, perché ne va della sicurezza dell’operatore e del cittadino”, aggiunge il responsabile di Nursing Up Veneto, che conclude: “In assenza di risposta, siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione e chiederemo un incontro davanti al prefetto”.

Redazione InfoNurse

Fonte: Nurse Times

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