In un momento politico come quello attuale in cui si parla spesso di riforma del sistema pensionistico urge riflettere, ancora una volta, sulla necessità di riconoscere agli operatori sanitari il lavoro come usurante e gravoso, concedendo la possibilità di accedere anticipatamente al pensionamento.
“Ringrazio a nome della Fials per questo invito – l’esordio in Senato di Mimma Sternativo, rappresentante del sindacato e segretaria provinciale della Fials a Milano – Le bozze dei ddl in esame oggi sono molto importanti per noi perchè hanno la giusta pretesa di andare a cancellare quella che secondo noi è una discriminazione e poter poi introdurre i sanitari tra i lavori usuranti”.
I Professionisti sanitari hanno dimostrato in questa pandemia quanto siano importanti non solo per la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale ma soprattutto per la garanzia del diritto di tutti alla salute. In questi due anni è stata resa ancora più evidente la particolare carenza di organico di infermieri ed operatori socio sanitari, costretti a turni prolungati e salti riposo per sopperire a tali carenze. Risultano quindi ancora più stridenti le contraddizioni di un sistema previdenziale che non riesce più a rispondere in modo adeguato ai bisogni di dei lavoratori del comparto che, come ampiamente riportato dalla cronaca e dalla letteratura sono non solo, la categoria che più ha subito il contagio da Covid, ma anche i lavoratori più a rischio di ansia, depressione e burnout.
“È evidente – prosegue Sternativo – che nel settore sanitario l’operatore che invecchia rappresenta una realtà di difficile gestione, ma è altrettanto chiaro che il progressivo allungamento dell’età pensionabile con l’aumento dei contributi ha rappresentato un forte acceleratore dell’invecchiamento della forza lavoro del nostro Sistema Sanitario.. Per la Fials è dunque fondamentale abbassare i contributi.”
Attualmente l’agevolazione sulle pensioni è prevista esclusivamente per il lavoro organizzato su turni, ma solo nei casi in cui i dipendenti prestino servizio per almeno 6 ore del periodo notturno e per un minimo di 78 notti ogni anno ed aver svolto il lavoro notturno in modo regolare e continuativo per almeno 7 anni negli ultimi dieci anni della vita lavorativa.
Neanche l’ultima legge di bilancio 2022 è riuscita ad inquadrare infermieri e Oss tra i lavori usuranti, ma solo in quella dei lavori gravosi; questi lavoratori pertanto, possono soltanto chiedere l’anticipo pensionistico con 64 anni di età e 38 di contributi.
FIALS ritiene doverosa la modifica all’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo n.67 del 2011, inserendo tra le categorie che possono esercitare il diritto per l’accesso al trattamento pensionistico anticipato il personale delle professioni sanitarie infermieristiche e gli operatori socio-sanitari che, conformemente ai ddl di questa audizione.
Redazione InfoNurse
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