Coronavirus, Nursing Up Piemonte: “Dove sono finiti i DPI per infermieri e professionisti sanitari dell’Asl Torino?”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa firmato sal segretario regionale del sindacato, Claudio Delli Carri.

Nursing Up, sindacato degli infermieri italiani e delle professioni sanitarie, sottolinea ancora una volta la necessità urgentissima di mettere a disposizione di tutti gli infermieri e di tutti gli operatori dell’Asl Torino e di tutte le Asl piemontesi i dispositivi di protezione per la sicurezza di chi si trova a lavorare ogni giorno in prima linea nella lotta alla diffusione del virus Covid-19.

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Siamo stanchi di leggere comunicati stampa, profili Facebook o altre amenità simili, da parte della Regione. Comunicati che annunciano l’arrivo di cargo interi carichi di DPI da Cina, Russia, e qualsiasi altro paese del mondo e che vengono celebrati in pompa magna dalle autorità, ma che poi all’atto pratico non si vedono. Siamo stanchi di sentire parlare di una Protezione Civile che distribuisce (a chi???) mascherine e camici e filtranti facciali, quando all’atto pratico questi dispositivi non ci sono. Siamo stufi di lanciare appelli che non vengono ascoltati. I dispositivi devono essere messi a disposizione oggi, subito, adesso!

Spiega il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri: “L’Asl non riesce ad acquistare DPI perché tutti i distributori sono precettati dalla Protezione Civile che ha la precedenza sull’approvvigionamento degli stessi. L’Asl distribuisce quello che riceve dall’Unità di crisi. Alla fine della catena noi, all’Asl di Torino, riceviamo quello che riceviamo COL CONTAGOCCE. Come i ‘camici’ a uso veterinario, che gli infermieri dovrebbero utilizzare per l’esecuzione di tamponi naso-faringei a domicilio (attività riconosciuta come a rischio di generare aerosol e quindi da effettuare imperativamente con appositi DPI). ‘Camici’ che sono dei sacchi dell’immondizia con due tubi per le braccia e un buco per la testa”.

Prosegue Delli Carri: “Qualcosa non torna. Qualcuno ci sta prendendo in giro: l’Asl? Li abbiamo visti al lavoro, ricevere e ridistribuire quello che arriva, anche di domenica. Allora chi? Lo scopriremo quando arriveranno i 1000 (tra medici ed infermieri) volontari della Protezione Civile che sono stati annunciati, o quando sarà a regime lo scintillante ospedale Covid di Verduno? Dovremo scoprire che esistono operatori di serie A (bardati con, giustamente, tutto l’occorrente) e operatori di serie B (che usano quello che hanno ricevuto, di grazia, dalla Protezione Civile)? Ci auguriamo di essere smentiti dai fatti e di vedere TUTTI gli operatori sanitari dotati di DPI idonei. Perché un operatore sanitario sano è garanzia di salute per tutti: pazienti, cittadini, colleghi e familiari. Un operatore che si ammala o muore è la sconfitta di un sistema che fa acqua da tutte le parti”.

Redazione InfoNurse

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