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Coronavirus, Nursing Up: “Scandaloso il taglio di 70 posti al corso di laurea in infermieristica a Pavia”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato presieduto da Antonio De Palma.

Settanta infermieri in meno da quest’anno: sono i posti che la laurea in Scienze infermieristiche taglia a Vigevano e Pavia. La prestigiosa università di Pavia insieme ad Asst non hanno rinnovato la convenzione che garantiva l’apertura del corso di laurea a Vigevano e, come se non bastasse, tagliano anche 20 posti su 100 in policlinico. Un provvedimento scandaloso e lesivo della categoria in piena emergenza Coronavirus.

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“Chiamo subito ad intervenire il ministro dell’università e della ricerca Gaetano Manfredi, perché provvedimenti di questo tipo aggraveranno ulteriormente la già tragica carenza di infermieri che sembra non stia insegnando niente alla dirigenza del policlinico San Matteo di Pavia, e oltretutto vanificheranno gli indicibili sforzi che stanno facendo i colleghi di questa struttura in un momento triste e delicato come questo”. Così Antonio De Palma (foto), presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, commenta un articolo pubblicato su La Provincia Pavese.

Viene da pensare che l’università di Pavia abbia deciso di tagliare ben 70 posti al corso di laurea per infermieri perché servono più posti per i medici. “Se non fossimo in emergenza penserei che si tratta solo di un brutto sogno e mi chiedo come sia possibile – prosegue De Palma – che un ateneo creda di risolvere il problema della supposta carenza di medici, perché qui il condizionale è d’obbligo, tagliando i posti dedicati alla formazione degli infermieri, quindi semplicemente tirando sopra la coperta”. Ricordiamo i dati OCSE 2019, secondo i quali in Italia sono troppo pochi gli infermieri mentre il rapporto medici/abitanti è sopra la media.

L’università di Pavia ci dica come ha potuto assumere una decisione di questo tipo di fronte ai dati della banca Ocse 2019, dove viene confermato il dato del Rapporto Health at a Glance Europe 2018, e quindi che in Italia ci sono molto meno infermieri della media Ocse e più medici. Stando ai dati, gli infermieri si sono addirittura ridotti ulteriormente, scendendo a 5,5 unità ogni mille abitanti, i medici invece restano stabili su 4 per mille abitanti. E le medie Ocse sono rispettivamente di 8,9 per i primi e di 3,5 per i secondi. “Invece, sempre secondo i dati internazionali e per quanto attiene proprio al numero di infermieri ogni mille abitanti – spiega De Palma – l’Italia è tra gli ultimi, meglio solo di Messico (2,9), Cile (3), Israele (5,1) e pochi altri”.

A fronte di questi numeri italiani, la Francia vanta un bel 10,8 e la Germania addirittura un 12,9. “Alla luce dell’evidenza, a meno che l’ateneo di Pavia non si trovi in Germania – conclude il presidente Nursing Up – mi piacerebbe tanto sapere in ragione di quale motivo ha deciso di tagliare i posti per infermieri e come ha stimato il fabbisogno di professionisti sanitari in Italia”. Sul fronte medico, invece, la media Ocse è di 3,5 medici ogni mille abitanti e gli altri, i principali paesi europei sono tutti sotto, ad eccezione della sola Germania. Si tenga conto che la Francia ha un rapporto di 3,2 e il Regno Unito di 2,9.

Redazione InfoNurse

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