Coronavirus: Regole d’oro per la gestione sanitaria
Raccomandazioni
- MISURE DI PROFILASSI VIRUS INFLUENZALI
- MISURE DI PROFILASSI PER LA TRASMISSIONE DI PATOGENI
PER VIA AEREA - MISURE DI PROFILASSI PER LA TRASMISSIONE DI PATOGENI
ATTRAVERSO DROPLETS - MISURE DI PROFILASSI PER LA TRASMISSIONE DI PATOGENI
CON TRASMISSIONE DA CONTATTO - PRINCIPALI MODALITA’ DI TRASMISSIONE DI GERMI CORRELATI
ALL’ASSISTENZA
• DROPLET. la dinamica della trasmissione avviene attraverso gocce di acqua che trasmettono i germi nell’aria quando la fonte e il paziente sono vicini; es trasmissione starnutendo, parlando, tossendo.
• AEREA la dinamica della trasmissione avviene attraverso la diffusione di germi contenuti in nuclei(<5μ) evaporati da droplets o in pulviscolo, attraverso l’aria, nella stessa stanza o anche a distanza; es respirazione
• CONTATTO DIRETTO: la dinamica di trasmissione avviene attraverso il contatto fisico diretto tra fonte e paziente (contatto persona-persona) trasmissione attraverso la cute delle mani, ad es. aiutando il paziente a lavarsi, con la palpazione addominale.
• CONTATTO INDIRETTO: la trasmissione dell’agente patogeno dalla sorgente al paziente avviene passivamente, attraverso un oggetto intermedio (di solito inanimato) es. trasmissione attraverso i guanti non cambiati tra pazienti, uso dello stesso stetoscopio.
MISURE DI PROFILASSI VIRUS INFLUENZALI
Misure di Igiene e Protezione Individuale
Ma trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie è essenziale nel limitare la diffusione dell’influenza.
In accordo con quanto indicato dall’OMS recentemente l’EDCD (Centro europeo per il controllo delle malattie) ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus influenzale, ed ha raccomandato le seguenti azioni:
• Lavaggio delle mani (in assenza di acqua uso di gel alcolici): fortemente raccomandato;
• Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani), raccomandato.
• Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale, raccomandato.
• Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali, quando si trovano in ambienti sanitari(ospedali), raccomandato.
Adottare misure quali l’igiene respiratoria (contenimento degli starnuti e dei colpi di tosse con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati) ovvero compiere un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o sternutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come gli agenti infettivi.
Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni negli ospedali.
Non c’è evidenza che indossare mascherine facciali (del tipo chirurgico), al di fuori del contesto ospedaliero, sia una misura efficace di protezione per ridurre la trasmissione di influenza sia stagionale che pandemica.
Tuttavia, se si sceglie di utilizzarle, l’uso di tali mascherine non può causare problemi , ne incrementare il rischio d’infezione, a patto che siano utilizzate correttamente e che, una volta usate, siano riposte in una busta di plastica che deve essere ben chiusa e ci si lavi le mani, dopo tale operazione. La busta chiusa può essere gettata tra i rifiuti normali.
Misure per gli Operatori Sanitari
a) Gli operatori sanitari a stretto contatto con casi sospetti devono:
• Indossare misure di protezione individuali (es. maschere chirurgiche, guanti, camici) durante le procedure standard;
• In caso di procedure che possono generare aerosol, indossare correttamente una maschera filtrante certificata come DPI di terza categoria, camice monouso, guanti e occhiali protettivi per la protezione di agenti biologici di gruppi 2 e 3 (maschera filtrante FP2 o FP3).
b) I dispositivi di protezione individuali (DPI) usati devono essere smaltiti come rifiuti sanitari.
E’ fortemente raccomandato l’uso di gel alcolico per limitare la diffusione del virus prima del contatto con il paziente, prima di qualsiasi manovra sul paziente, dopo rischio/esposizione ad un liquido biologico, dopo il contatto con il paziente, dopo il contatto con ciò che sta attorno al paziente.
MISURE DI PROFILASSI PER LA TRASMISSIONE DI PATOGENI PER VIA AEREA
Le Precauzioni per via aerea sono concepite per ridurre il rischio di trasmissioni di agenti infettivi per via aerea. La trasmissione per via aerea avviene attraverso i germi contenuti in nuclei (<5 μ) evaporati da droplets o in pulviscolo attraverso l’aria: i microrganismi trasportati in questo modo possono essere ampiamente disseminati dalle correnti d’aria e inalati o depositati su di un ospite suscettibile dentro la stessa stanza o in una più lontana dal paziente infetto, in rapporto a fattori ambientali; perciò, per prevenire la trasmissione via aerea, sono necessari trattamenti particolari dell’aria e della ventilazione. Le Precauzioni per via aerea si applicano a pazienti riconosciuti o sospettati infetti da microrganismi epidemiologicamente importanti che possono essere trasmessi per questa via.
Le precauzioni per la trasmissione per via aerea devono essere utilizzate per le operazioni di assistenza di pazienti noti o sospetti da patogeni trasmessi da nuclei di goccioline aerodiffuse (droplet nuclei) che possono rimanere sospesi e diffusi dalle correnti d’aria all’interno della stanza o del reparto (es , M. tubercolosis , morbillo, varicella zooster disseminato) Inviare immediata notifica di malattia infettiva alla U.O. Prevenzione e
Sorveglianza delle Infezioni Ospedaliere:
Collocazione del Degente
• Il degente deve essere collocato in camera singola con servizi igienici (oppure insieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia se non vi sono altre infezioni o controindicazioni). Ove disponibile, sono da preferire stanze con opportuno ricambio d’aria( 6 -12 ricambi/ora) con assenza di ricircolo nelle aree circostanti dell’aria estratta.
• La porta della camera deve essere chiusa.
• Il paziente deve rimanere nella stanza, che deve disporre di bagno proprio.
• Il trasporto del paziente deve essere limitato ai soli motivi assistenziali e, qualora il paziente dovesse essere spostato dalla stanza, fargli indossare la mascherina chirurgica; il personale dell’area in cui viene trasferito il paziente deve essere avvertito affinchè adotti le opportune precauzioni per ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi infettanti Mascherine
• Il personale di assistenza deve indossare mascherina di protezione respiratoria quando entra nella stanza : in caso di pazienti affetti da TBC è indicata una mascherina di protezione respiratoria di efficienza almeno FFP2 per lo svolgimento di normali procedure assistenziali, e di efficienza FFP3 per l’assistenza al degente durante le procedure che inducono tosse o generano aerosol.
• La mascherina non è indicata ad esempio nel caso di pazienti affetti da varicella/morbillo e di operatori immuni a tali patogeni.
Educazione Sanitaria
• Istruire il malato sulle norme igieniche da osservare per prevenire la diffusione di microrganismi ad altri degenti o all’ambiente (es. coprirsi naso e bocca con salviette monouso durante i colpi di tosse).
• Regolamentare l’accesso dei visitatori ed informarli sulle norme igieniche da osservare durante la visita al degente ( lavaggio mani, uso mascherina) e sulla gestione dei suoi effetti personali (es trasporto e lavaggio a domicilio della biancheria personale)
Bibliografia: CDC 2007
MISURE DI PROFILASSI PER LA TRASMISSIONE DI PATOGENI ATTRAVERSO DROPLETS
Le precauzioni per droplets sono concepite per ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi mediante goccioline. La dinamica della trasmissione avviene attraverso gocce di acqua (droplets > 5 μ) che trasmettono i germi nell’aria quando la fonte e il paziente sono vicini, starnutendo, parlando, tossendo. Le goccioline sono prodotte dall’individuo “sorgente” di infezione sia con la tosse, lo starnuto o il parlare o ancora durante la pratica di certe procedure come l’aspirazione e la broncoscopia. La trasmissione attraverso goccioline di grandi dimensioni richiede un contatto stretto tra sorgente e individuo ricevente, perché le goccioline non rimangono sospese nell’aria e generalmente percorrono solo piccole distanze (usualmente un metro) tramite l’aria. Poiché le goccioline non restano sospese, per prevenire questo tipo di trasmissione non sono necessari particolari trattamenti dell’aria o della ventilazione. Le precauzioni per droplets si applicano ad ogni paziente riconosciuto o sospettato di esse è infetto con patogeni epidemiologicamente importanti che possono essere trasmessi mediante goccioline infettive.
• Es: Influenza: forme gravi e complicate da virus influenzali; parotite; rosolia; difterite; meningite, polmoniti sepsi da Haemophilus influenzae tipo b; meningiti, polmoniti, sepsi da Neisseria meningitidis; polmonite da Mycoplasma; pertosse; polmoniti streptococciche
Inviare immediata notifica di malattia infettiva alla U.O. Prevenzione e Sorveglianza delle Infezioni Ospedaliere Precauzione Droplets per tutti i pazienti con sospetta o accertata infezione da microrganismi trasmissibili per droplet (>5 micron di diametro) che possono essere generate dal paziente durante tosse, starnuti, fonazione Accoglienza del Paziente
• Collocare nella stessa stanza (cohorting) i pazienti che hanno un’infezione sostenuti dallo stesso microrganismo.
• Se fosse necessario mettere nella stessa stanza un paziente che richiede precauzioni per goccioline e uno che NON ha la stessa infezione, assicurarsi che i due pazienti siano posti a una distanza superiore a 1 metro l’uno dall’altro; separare con una tenda un letto dall’altro in modo da ridurre al minimo le probabilità di contatto stretto.
Dispositivi di Protezione Individuali
• Indossare la mascherina all’ingresso della stanza o del box del paziente se ci si avvicina a meno di 1 metro. Per l’assistenza a pazienti con rosolia o parotite, la mascherina non è necessaria se il personale è immune ; gli operatori non immuni devono entrare nella stanza solo se indispensabile e devono indossare la mascherina.
• Cambiare abbigliamento protettivo e procedere all’igiene delle mani nel passare da un paziente ad un altro collocato nella stessa stanza, indipendentemente dal fatto che uno o entrambi richiedono precauzioni per goccioline.
Trasporto del Paziente:
Se è necessario trasportare o spostare il paziente, istruirlo sul corretto uso della mascherina e a osservare le norme di igiene respiratoria che riducono la trasmissione.
Interrompere le precauzioni Droplet dopo la risoluzione dei segni e sintomi o in conformità con le raccomandazioni per specifici microrgani Es. Meningite da Meningococco
• Indossare mascherina chirurgica ogni volta che si eseguono procedure sul paziente o vi siano contatti ravvicinati
• Gli operatori non devono ricevere la chemioprofilassi a meno che non abbiano avuto contatti stretti e prolungati con il paziente.
• Isolare il paziente in stanza singola o in stanza con paziente affetto dalla stessa patologia (l’isolamento dura 24/48 ore dall’inizio della terapia antibiotica).
• Provvedere al frequente ricambio d’aria dell’ambiente.
• Disinfettare tutti gli escreti nasofaringei, tutti gli oggetti e tutte le superfici con soluzione di cloro attivo allo 1%.
MISURE DI PROFILASSI PER LA TRASMISSIONE DI PATOGENI CON TRASMISSIONE DA CONTATTO:
Le precauzioni da contatto sono concepite per ridurre il rischio di trasmissioni di microrganismi epidemiologicamente importanti mediante il contatto diretto o indiretto.
La trasmissione del contatto diretto implica contatto cute contro cute ed il passaggio di microrganismi tra un paziente infetto o colonizzato verso un ospite ricettivo, come avviene quando il personale sposta i pazienti, fa loro il bagno o esegue altre attività assistenziali che richiedono un contatto fisico.
La trasmissione per contatto diretto può avvenire anche tra due pazienti (p.e., per contatto attraverso le mani), con uno che funge da sorgente di microrganismi infettivi e l’altro da ospite suscettibile.
Le precauzioni per la trasmissione da contatto devono essere utilizzate per le operazioni di assistenza di pazienti noti o sospetti di essere infetti da patogeni epidemiologicamente importanti che possono essere trasmessi attraverso il contatto diretto delle mani con la cute o le mucose del paziente o contatti indiretti con superfici ambientali contaminate o con presidi usati per l’assistenza al paziente (es: affezioni gastrointestinali, Gastroenteriti da Clostridium difficile, da Rotavirus, infezioni o colonizzazioni da microrganismi multiresistenti (MRSA,VRE)Pediculosi, Scabbia, ulcere da decubito infette).
• Inviare immediata notifica di malattia infettiva alla U.O. Prevenzione e Sorveglianza delle Infezioni Ospedaliere.
Collocazione del paziente:
Collocare, se possibile, il paziente in stanza singola (oppure insieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia).
Se non é possibile la prima opzione considerare l’epidemiologia del microrganismo e la popolazione di pazienti, prima di procedere alla collocazione del paziente.
Limitare il movimento ed il trasporto del paziente ai motivi essenziali (es: procedure diagnostiche o terapeutiche non eseguibili al letto del paziente).
DPI e dispositivi di protezione:
Il personale di assistenza deve indossare guanti e camice protettivo quando entra nella stanza.
Togliersi i guanti prima di lasciare l’ambiente del paziente lavarsi le mani.
Cambiarsi i guanti dopo qualsiasi operazioni sul paziente.
Rimuovere il camice prima di lasciare la stanza del paziente.
Attrezzature per l’ assistenza al paziente.
Assegnare dispositivi ed articoli non critici ad un singolo degente, ad es: singoli sfigmomanometri, termometri e fonendoscopi; se ció non dovesse essere possibile, trattare adeguatamente il materiale prima di utilizzarlo su un altro paziente (seguire le procedure di sanificazione e disinfezione normalmente in uso nell’U.O.).
Es: salmonellosi:
Trasferimento nella U.O. Di Malattie Infettive, compatibilmente con la disponibilitá dei posti letto
Isolamento del paziente in camera singola, se possibile, altrimenti stretta osservazione delle precauzioni da contatto.
Indossare i guanti ogni volta che si entra nella stanza e sostituirli dopo ogni contatto con il paziente e materiale che possa contenere alte concentrazioni di salmonella (es: padella , biancheria).
Rimuovere i guanti prima di lasciare la stanza e lavare immediatamente le mani con detergente antisettico.
Disinfezione dell’ambiente di degenza delle apparecchiature sanitarie e dei servizi igienici con soluzione di cloro attivo allo 1% ( almeno due volte al giorno e comunque ogni qualvolta si renda necessario).
Manipolare i materassi dopo aver indossato guanti e camice e smaltirli negli appositi sacchi per materassi infetti.
Manipolare la biancheria dopo aver indossato guanti e camice e smaltirla negli appositi sacchi per biancheria infetta.
Scrupolosa pulizia e disinfezione delle mani da parte del personale e sopratutto nel passaggio da un degente all’altro.
Coprocoltura di controllo ai degenti che hanno soggiornato nella stanza che non dovranno essere spostati in altre stanze prima del risultato della stessa (ma eventualmente dimessi).
Coprocoltura di controllo al personale di assistenza medico o infermieristico che abbia avuto contatti a rischio con il paziente.
Educazione sanitaria al degente e ai visitatori:
Igiene Ambientale
Assicurarsi che le stanze dei pazienti che richiedono precauzioni da contatto siano pulite e disinfettate di frequente (almeno due volte al giorno), con particolare attenzione alle superfici toccate frequentemente (sbarre del letto, tavolino, comodino, superfici del bagno, maniglie) e agli oggetti a più stretto contatto col paziente.
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