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Il ruolo subalterno di Rsu e sindacato in sanità

Gentile Redazione,

si avvicinano finalmente i tempi per il rinnovo del contratto in sanità, senza nessuna discussione, con proposte calate dall’alto. Si parla di aumenti medi intorno ai 90 euro, molto inferiori alle richieste del personale sanitario che è stato sfruttato oltre ogni limite durante la pandemia. Senza parlare dei vent’anni di perdita di potere di acquisto, in cui le indennità sono state ferme.

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La maggioranza dei sindacati è stata complice di queste scelte. Le Rsu, totalmente subalterne, subiscono le scelte delle aziende sanitarie per si discutere di come spartire le briciole tra i lavoratori, invece di parlare dei carichi di lavoro aumentati enormemente in questi anni, di come il privato sia entrato nella sanità pubblica distruggendo quel poco che è rimasto di servizio sanitario nazionale.


Come se non bastasse si parla addirittura di “lombardizzare la sanità“! Cioè esportare il sistema sanitario lombardo che ha FALLITO DURANTE LA PANDEMIA, in cui il servizio di sanità territoriale non ha funzionato distrutto da anni di tagli. Il governo è riuscito a farci discutere di green pass e contemporaneamente toglie l’indennità di quarantena ai lavoratori che hanno contratto il covid!


Mi rivolgo ai lavoratori della sanità. Non possiamo accettare passivamente la distruzione della sanità pubblica.Non possiamo accettare rinnovi contrattuali insufficienti, per poi lamentarci. Diamo una scossa al sindacato e alle Rsu, partecipiamo alle assemblee, autoconvochiamole se necessario, scioperiamo, rivendichiamo i nostri diritti sempre più calpestati in questi anni, uniamo le nostre forze!

Giuseppe Saragnese infermiere Asst-pg23 di Bergamo

 

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