ROMA, 26 OTT – “L’Italia e tutti gli altri Paesi europei stanno fronteggiando la seconda ondata dei contagi da Covid-19. Dall’inizio dell’emergenza Parlamento e governo hanno messo in campo numerose misure di sostegno, soprattutto per sostenere il nostro Servizio sanitario nazionale, prevedendo ad esempio l’incremento delle terapie intensive e il potenziamento della sanità territoriale, per non arrivare impreparati e gravare ulteriormente sugli ospedali.
Ad oggi però, avere un quadro chiaro ed uniforme su come le Regioni abbiano lavorato per utilizzare queste risorse nei loro territori, sembra impossibile”.
Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle componenti della commissione Affari Sociali e Sanità della Camera.
Soprattutto per quanto riguarda l’attivazione delle ulteriori terapie intensive stabilite nel decreto Rilancio, ma non ancora attivate in tutte le regioni e le Usca, le unità speciali di continuità assistenziali. In merito dopo circa 8 mesi le uniche regioni in linea con gli standard previsti dal decreto sembrerebbero essere solo L’Emilia-Romagna, la Toscana e il Piemonte.
Ricordiamo che le Usca, se create per tempo, avrebbero beneficiato già del sostegno dei medici specializzandi in medicina generale, garantendo l’assistenza domiciliare per i pazienti Covid che non necessitano di ricovero, senza quindi intasare gli ospedali. E’ in momenti difficili come questi che bisogna lavorare insieme e collaborare”, concludono.
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MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
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