Inaccettabile richiamare i pensionati e mandare gli studenti del terzo anno negli Usca a fare i tamponi
Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, lancia un grido d’allarme per le condizioni in cui la sanità piemontese, in termini di organici, si trova ad affrontare la nuova ondata di contagi Covid.
A oggi, in Piemonte, per avere organici decenti in grado di coprire le necessità delle strutture sanitarie, tra “malati di altre patologie” e “malati Covid”, mancano almeno 3mila infermieri e altrettanti Oss.
Che cosa hanno fatto Governo e Regione in questi mesi per assumerli, all’atto pratico? Poco o nulla. E oggi, con l’emergenza che spinge alle porte e con l’acqua alla gola si pensa invece di fare un bando per chiamare i ragazzi al terzo anno di infermieristica da mettere negli Usca (per fare i tamponi) o di richiamare in servizio i pensionati! Un fatto inaccettabile su cui intervenire subito.
Hanno fatto bandi offrendo contratti capestro che durano 3 o 4 mesi al massimo che sono andati, prevedibilmente, deserti perché i professionisti non li hanno accettati.
Continuano a mantenere stipendi troppo bassi rispetto al resto d’Europa, e poi si aspettano che un neolaureato rimanga a lavorare in Italia quando nelle altre nazioni guadagnano il doppio o di più, con cifre che superano normalmente i 3mila euro al mese e così arrivano agenzie estere che si portano via in nostri infermieri neolaureati.
Possibile che nessuno al Governo o in Regione abbia compreso la fondamentale necessità di fare assunzioni reali e a tempo indeterminato di infermieri e Oss per offrire una degna risposta alle straordinarie necessità di cura chi si generano in una emergenza come quella di oggi? Siamo in una situazione difficile a cui vanno date risposte immediate”.
Prosegue Delli Carri: “Ci rendiamo conto che in Piemonte sono ormai quasi esaurite le graduatorie, visto che ne rimangono solo più due: Cuneo e Alessandria? Solo due in tutta la Regione! Dove si troverà il nuovo personale se non si fanno i concorsi? Si rendono conto, coloro che siedono nelle stanze dei bottoni, che non sono nemmeno stati messi in sicurezza, dedicandoli alle specifiche funzioni, quei lavoratori ‘fragili’ che lo necessitano a causa delle loro patologie, come era stato fatto a marzo?
Questi signori si rendono conto che stanno scherzando con il fuoco visto che, se è vero che i malati sono cambiati, e oggi si riempiono di più i reparti rispetto alle rianimazioni, la contagiosità invece è sempre uguale e se non si provvede subito ad aumentare gli organici facendo assunzioni, le cose potrebbero davvero mettersi al peggio al primo focolaio in un ospedale? Se gli infermieri che già sono pochi si devono mettere in quarantena o si ammalano, chi curerà i malati?
Chi decide ha avuto tempo per farlo, non lo ha fatto e oggi ne paghiamo le conseguenze.
lI Segretario Regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri
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