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Nursing Up, De Palma: «Piano vaccinazioni Arcuri, diciamo no alle nozze con i fichi secchi!»

In un solo giorno siamo passati da 81.780 a 83580: sono i numeri dell’Istituto Superiore della Sanità che si riferisce agli operatori sanitari contagiati da inizio pandemia, ben 1800 in più! Negli ultimi 30 giorni siamo arrivati a oltre 19mila. Di tutti questi operatori che si infettano, l’Inail (ultimo report 31 ottobre 2020) lancia l’allarme: gli infermieri che si infettano hanno raggiunto l’83% sul totale dei sanitari, solo il 10% sono medici. Fermiamo questo scempio!»

ROMA 18 DIC 2020 – Insistiamo sulla necessità di coinvolgere nella campagna di vaccinazione massiva direttamente gli ambulatori; e con essi gli infermieri che vi operano e tutti quelli che presidiano il territorio, che sono oltre 30mila. Possono essere coinvolti benissimo per somministrare le fiale di vaccino. Beninteso, qui non si parla degli infermieri ospedalieri, che sono già oberati di lavoro ed ai quali non possiamo certo chiedere di fare di più. Parliamo di altri colleghi, quelli che possiedono una vasta esperienza e che sono qualificati per consentirci di vincere questa difficile battaglia.

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Vanno retribuiti degnamente, per lo svolgimento di funzioni aggiuntive fuori dal loro turno di lavoro consueto, e non hanno certo bisogno di essere selezionati da agenzie esterne che ci costano fiumi di denaro. Chiediamo quindi una sinergia efficace tra gli ospedali, che dovrebbero inviare quantitativi giornalieri di vaccino, e gli ambulatori che dovrebbero somministrarli. Questo si può fare, perché il vaccino Pfizer, come è noto, può resistere dai due ai cinque giorni a temperatura tra i 2 e gli 8 gradi; pertanto sarebbe sufficiente organizzare un servizio di trasporto in contenitori idonei e disponibili in ogni dove, che dagli ospedali consegni il prodotto agli ambulatori giorno per giorno, una volta prelevato dalle scorte dove viene conservato “sotto lo zero”.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, conferma la posizione negativa del sindacato riguardo all’adozione di un bando che non convince proprio, ma soprattutto appare contorto; non tiene conto delle reali forze in gioco (gli infermieri ci sono, ma non certo 12mila fuori dal SSN) e cosa ancora più grave, denota ancora una volta la mancanza totale di impegno diretto verso i professionisti della sanità da parte del Governo.

«Come è noto, a noi infermieri richiedono di presentare domande on line che però hanno solo il fine di creare una banca dati; alla quale le cinque agenzie vincitrici dell’appalto attingeranno per proporre esse stesse contratti di lavoro agli interessati. Ma quei 25 milioni di compenso che Arcuri ha messo a disposizione come compenso per le agenzie non dovevano servire anche per cercare gli infermieri? Ma se le liste di infermieri che hanno presentato domanda verranno fornite da parte del Governo, allora perché bisogna pagare le agenzie? Scandaloso! Con 25 milioni si potrebbero pagare 915 infermieri in più per 9 mesi; oppure si potrebbero avere ben 14.0000 ore di prestazioni infermieristiche in più per 9 mesi. Invece qui i soldi li danno alle agenzie interinali.

Questo bando creerà altro precariato. Non lo permetteremo senza denunciarlo! Grideremo a gran voce il nostro dissenso! Metteremo in evidenza le contraddizioni di Arcuri, che da giorni continua a parlare di impegno; efficacia e qualità per l’imminente campagna di vaccinazione, proclamando anche i tempi delle prime somministrazioni. Per noi queste sono le classiche “nozze con i fichi secchi”. Con quale rischio? Con quale pericolo e a discapito della salute di chi? Qui c’è in gioco la salute degli italiani, e c’è in ballo ogni giorno la vita degli infermieri». 

Il Referente del Nursing Up per la stampa, Alfredo Iannaccone

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