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Nursing Up lancia l’allarme sulla “riforma epocale” delle lauree magistrali per infermieri

Il sindacato Nursing Up chiede trasparenza sull’introduzione dei nuovi percorsi formativi per infermieri specializzati, sollevando dubbi sulle ricadute organizzative e contrattuali nel Servizio Sanitario Nazionale.

L’annuncio del Ministro della Salute Orazio Schillaci sulla creazione di tre nuove lauree magistrali per infermieri, avvenuto durante il Consiglio Nazionale della FNOPI, ha aperto un dibattito acceso sul futuro della professione. Il sindacato Nursing Up, attraverso il suo presidente Antonio De Palma (foto), esprime forti perplessità sull’effettivo impatto di quella che è stata definita una “riforma epocale”, ponendo interrogativi cruciali sui reali benefici per il sistema sanitario e sulla valorizzazione degli infermieri.

Infermieri divisi tra specializzazione e realtà quotidiana

La riforma prevede l’istituzione di lauree magistrali in Cure Primarie e Sanità Pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali, e Cure Intensive ed Emergenze. Tuttavia, il presidente Nursing Up sottolinea che, senza una parallela revisione dell’impianto contrattuale, queste nuove figure rischiano di essere inserite nell’area di “elevata qualificazione” del comparto, lasciando senza prospettive concrete i circa 300mila infermieri con laurea triennale attualmente in servizio nel SSN. “Le nuove lauree specialistiche, senza norme che regolino gli effetti contrattuali, rischiano di creare un sistema polarizzato con poche élite,” avverte De Palma.

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Cosa accadrà agli infermieri attuali?

Le preoccupazioni riguardano anche gli infermieri che, pur avendo conseguito master di primo livello, non hanno visto significativi miglioramenti nelle opportunità di carriera. “Non è chiaro come verranno inquadrati contrattualmente i nuovi laureati magistrali: dovrebbero forse essere inseriti nel contratto della dirigenza, al pari degli altri professionisti sanitari?” domanda il presidente Nursing Up.

L’assistente infermiere: una figura controversa

Nel contesto della riforma, emerge la figura dell’Assistente Infermiere, già oggetto di critiche sia a livello nazionale che internazionale. Secondo alcune voci, questa figura potrebbe essere stata introdotta come “scambio politico” per facilitare l’approvazione delle nuove lauree, ma il Nursing Up chiede trasparenza e chiarimenti.

Un confronto necessario

Il Nursing Up richiede un confronto aperto tra il Ministero della Salute, la FNOPI e tutte le rappresentanze sindacali per discutere gli effetti organizzativi e contrattuali della riforma. Nursing Up presenterà la sua posizione ufficiale durante il Congresso Nazionale previsto per l’8 novembre, a seguito di un confronto con i propri iscritti e le autorità politiche.

Per Nursing Up la riforma deve essere accompagnata da interventi che garantiscano equità e valorizzazione per tutti gli infermieri, evitando di creare disparità tra i professionisti già in servizio e le nuove figure specializzate.

Redazione InfoNurse

Fonte: Nurse Times

Redazione InfoNurse

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