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Riscatto della laurea agevolato: a chi conviene dopo i rincari

Il riscatto di laurea agevolato è stato introdotto nel 2019, aiutando a ridurre i costi legati al reddito e al momento in cui veniva richiesto. L’esborso era diventato fisso e proporzionale solo al numero di anni da riscattare. Nel 2019 è stato fissato un valore di 5.240 euro per ogni anno di studi riscattato, a prescindere dall’età del richiedente. Ora, però, le cose cambiano: ecco come.

Quanto pesa l’inflazione

Negli ultimi anni l’inflazione ha modificato le cose. Fino al 2021 il costo era aumentato di pochi euro (5.264 euro per ogni anno). Nel 2022 è salito fino a 5.360 euro. Poi il salto del 2023 (quasi +8%) e nel 2024 (+5,2%). Siamo a più di 6mila euro per ogni anno da riscattare. L’incremento dal 2019 è di 837 euro all’anno (da moltiplicare per gli anni totali da riscattare). Un classico riscatto quinquennale del corso di studi è schizzato da 26.199 a 30.385 euro (oltre 4.100 euro in più).

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Cosa valutare

Il Corriere della Sera ricorda che la cifra può essere saldata in 120 rate ed è deducibile. Ma per evitare ulteriori aumenti dell’inflazione cosa è meglio fare? Serve valutare se il riscatto possa aiutare o no ad anticipare il momento della pensione. E poi capire la convenienza economica.

A chi conviene

Il riscatto di laurea agevolato riguarda lavoratori che hanno iniziato a studiare e versare contributi dal 1996 (per lo più nati dal 1977 in poi). Per questa categoria di laureati la scelta è abbastanza semplice: il riscatto agevolato conviene, in particolare per chi è dipendente con stipendi alti.

Il caso di chi ha versato contributi prima del 1995

Chi invece ha iniziato a versare contributi entro il 1995, può avere il riscatto di laurea agevolato solo esercitando l’irrevocabile opzione contributiva, spiega il Corriere. Questa comporta il ricalcolo integrale dell’assegno pensionistico in funzione dei contributi effettivamente versati. E ciò rischia di portare a un calo importante della pensione. Questi lavoratori possono pensare al riscatto “tradizionale”, più oneroso e legato all’incremento atteso dell’assegno pensionistico.

Pensione donne

Per le donne il riscatto può convenire considerando il possibile anticipo del momento in cui si andrà in pensione. Grazie alla pensione anticipata rispetto agli uomini, il riscatto può aiutare a raggiungere prima l’anzianità contributiva. A seconda dei casi analizzati, per chi ha iniziato presto a lavorare, si guadagnano da quasi 3 anni e mezzo fino a 5 anni con un calo dell’assegno che va dal 13% (nel primo caso) all’8% (nel secondo caso).

Inutile per chi inizia tardi a lavorare

Attenzione, perché secondo queste simulazioni, per la maggioranza di chi ha iniziato a lavorare tardi (dai 27-30 anni), il riscatto della laurea non ha effetti o può anche rivelarsi un boomerang: una lavoratrice 55enne che ha iniziato a contribuire a 30 anni, al netto di buchi contributivi, andrebbe in pensione più tardi.

Il dilemma

I lavoratori tra i 30 e i 50 anni, che hanno iniziato a lavorare a 24 anni e avranno una pensione interamente contributiva, si trovano davanti a una scelta non facile: grazie al riscatto di laurea possono andare in pensione 2 anni prima ma rinunciando al 10% dell’assegno pensionistico. Le stime sui 55enni e 60enni che hanno iniziato a lavorare presto, con un riscatto di cinque anni di studi, arrivano a un anticipo sul momento della pensione di cinque anni e tre mesi.

Il caso di chi ha iniziato a lavorare più tardi

Chi invece ha iniziato a contribuire a 27 o 30 anni non avrebbe benefici ma anzi rischi di andare in pensione più tardi a causa del riscatto di laurea. Il consiglio è (ancor prima di valutare il costo del riscatto) di verificare come cambierebbe il momento della pensione e solo dopo calcolare la variazione dell’importo dell’assegno.

Il caso limite

C’è infine il caso paradossale legato ad alcune combinazioni nelle quali il riscatto di laurea potrebbe rivelarsi controproducente. Interessa solo alcuni che hanno studiato prima del 1995 e iniziato a lavorare dal 1996, che rischiano di ritardare il momento della pensione di oltre due anni, a fronte del riscatto di una laurea quadriennale, anche se l’importo della pensione aumenterebbe del 10%.

Redazione InfoNurse

Fonte: Sky Tg24 – Nurse Times

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