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Sanità, CISL FP Firenze Prato: “Regione fa cassa sui dipendenti. Già mancano 300 unità: tempesta perfetta”

Burzio: “Non fermeremo noi i servizi, ma saranno le Aziende a farlo se non si faranno le assunzioni e non saranno subito confermati i contratti in scadenza”

Firenze, 25 settembre 2021 – “È paradossale, anche all’indomani della dichiarazione dello stato di agitazione, non abbiamo avuto notizie se i contratti di prossima scadenza presso la ASL Toscana Centro saranno confermati”. Torna a lanciare l’allarme la CISL FP Firenze Prato per mezzo del suo Segretario Generale Nicola Burzio. “Abbiamo dichiarato insieme a CGIL e  UIL lo stato di agitazione nella ASL Toscana Centro, Careggi e Meyer, e siamo in attesa di essere convocati dal Prefetto per le procedure di raffreddamento e il tentativo di conciliazione.Non fermeremo noi i servizi, ma saranno costrette a farlo le Direzioni delle Aziende se la Regione non autorizza le assunzioni o almeno le conferme dei contratti in scadenza”.  

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“Sono ormai mesi – ricorda Burzio – che la CISL denuncia la carenza di personale, di tutto il personale, non solo di quello infermieristico, Ostetrico e OSS, ma anche di quello Tecnico Sanitario e degli Assistenti Sociali (solo per esempio) ma nessuno fino ad oggi ci ha ascoltato, e si continua anche oggi a non sostituire il personale sospeso che non si è vaccinato. Così facendo la Regione si toglie definitivamente e finalmente la “maschera” dimostrando la volontà di fare “cassa” sul personale, perché non si avrebbe di fatto nessun aumento di spesa nel sostituirlo, per il semplice motivo che ai sospesi non viene erogato lo stipendio. Complessivamente a livello di Azienda Toscana Centro il quadro è gravissimo e allarmante. Se trovassero conferma i dati di cui siamo in possesso, ci troveremmo di fronte ad una situazione non più gestibile con gli attuali modelli organizzativi che richiederebbe quindi una rimodulazione dei servizi, che a caduta porterebbe riduzioni e chiusure, con un possibile innalzamento anche del rischio clinico a causa della ulteriore pressione a cui saranno  sottoposti gli operatori”. 

Il sindacalista scende nel dettaglio illustrando i numeri di un vero e proprio disastro: “Al numero degli operatori sospesi nel processo vaccinale (circa 100 attualmente) si potrebbero aggiungere, purtroppo, tutti coloro che hanno incarichi in scadenza a fine mese ai quali si somma il mancato turn over del personale che è andato in pensione o che si è licenziato. I numeri fanno paura, stiamo parlando infatti di oltre 300 unità che non sarebbero state sostituite nel 2021 o che rischiano di non vedersi riconfermato il contratto a ottobre. Se poi a questi numeri aggiungiamo anche le innumerevoli gravidanze non sostituite nel 2021 capiamo bene quale rischio stia correndo la tenuta del sistema e conseguentemente la tenuta dei servizi ai cittadini. Non bisogna scordarsi che alla contrazione del personale va sommato il fatto che per fare fronte all’emergenza Covid si sono aumentati i servizi, con apertura nuovi letti cure intermedie, USCA territoriali, ambulatori tamponi e Covid, Servizi screening, Hub vaccinali, senza contare il fatto che ogni letto Covid comporta un incremento di personale del 25/30%”. 

“A Careggi – aggiunge – le cose non vanno meglio, nessuna delle 210 unità di personale richiesto dalla Direzione è stata autorizzata dalla Regione, i 30 infermieri sospesi non verranno sostituiti come pure ci risultano 60 le astensioni e le sostituzioni di maternità non coperte”.  

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Redazione InfoNurse

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