Comunicati

Scuola, come sono visti i bambini autistici dai coetanei?

Come sono visti i bambini con disturbi dello spettro autistico dai propri coetanei? La neuropsichiatra infantile Graziella Fava Vizziello se lo e’ chiesto piu’ di quarant’anni fa quando e’ stata chiamata ad occuparsi del Centro medico psicopedagogico di Padova e, tra le prime Italia, ha promosso un progetto di inclusione tra bambini normotipici e bambini autistici. In quel momento la scuola stava vivendo un passaggio fondamentale. Nel 1977, infatti, veniva emanata la legge 517 che aboliva le classi speciali e prevedeva l’inserimento degli alunni disabili nelle classi comuni.

“Nel nostro Centro avevamo 260 bambini in tutto, 130 operatori (tra insegnanti, logopedisti, psicomotricisti, ecc.) ed eravamo organizzati in modo da avere due cicli di elementari a tempo pieno (novità per l’epoca) che prevedessero in ogni classe un bambino autistico”, racconta Vizziello nell’ambito dell’ultima lezione del corso di formazione gratuito online su ‘Autismo e Progetto Riabilitativo Tartaruga DERBBI’, promosso dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) insieme alla Fondazione Mite e con il patrocinio della Società italiana di pediatria (Sip).

SCARICA LA TUA TESI


“Era una delle prime esperienze del genere- sottolinea la neuropsichiatra- e il problema principale che avevamo erano i genitori: alcuni ci venivano a dire che l’autismo del compagno si stava ‘attaccando’ al proprio figlio, sottolineandone urla e comportamenti maleducati”. È da qui che nasce l’idea della neuropsichiatra di cercare di capire come venissero percepiti i bambini autistici: “Per farlo abbiamo scelto la strada della fantasia- racconta- ossia abbiamo chiesto a ogni alunno di scrivere due storie: una dove ci fosse il proprio compagno di classe preferito e un’altra dove fosse inserito il compagno autistico. La prima storia- spiega Vizziello- ci serviva per capire il livello e le modalita’ di pensiero del bambino e l’altra per comprendere come venisse vissuto il ragazzino autistico dai suoi compagni di classe”.

Dall’esperienza dei racconti scritti dai ragazzi è nato un libro intitolato ‘Il bambino che regalò un arcobaleno. Fiabe per un compagno con autismo’. “Lo abbiamo pubblicato dieci anni dopo la chiusura del ciclo delle elementari- spiega la neuropsichiatra- raccogliendo tutti i racconti che avevano scritto i bambini e il materiale che di volta in volta producevamo. ‘Arcobaleno’ era il nome della nostra scuola”. Un libro che secondo Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie IdO “andrebbe recuperato e valorizzato”. Per questo “intenzione dell’Istituto- sottolinea la psicoterapeuta dell’età evolutiva- è rilanciare il lavoro di narrazione del volume riproponendo il progetto di far raccontare ai bambini come vedono i propri compagni con disturbi dello spettro autistico, perchè- dice Di Renzo- a volte i bimbi possono cogliere sfumature che gli adulti non vedono”.

Ma che cosa è successo ai bambini della scuola ‘Arcobaleno’, ignari precursori di una grande novità? “Li abbiamo incontrati in occasione della pubblicazione del libro, quando erano ormai maggiorenni- racconta Vizziello- e quello che ci ha colpiti è che tutti i ragazzi normotipici avevano scelto di intraprendere professioni che avevano in qualche modo a che vedere con la sanità: fisioterapia, infermieristica, logopedia, psicologia ecc… Questo perchè, ci hanno spiegato, erano stati così impressionati da quell’esperienza fatta a scuola che avevano passato il tempo a chiedersi chi fossero quei compagni con cui avevano condiviso il percorso e cosa avrebbero potuto fare per loro. Quell’esperienza- sottolinea in conclusione la neuropsichiatra- gli aveva mosso qualcosa dentro”.

Ultimi articoli pubblicati

Redazione InfoNurse

Informa Infermieri e OSS

Post recenti

Fentanyl, scatta l’allarme anche in Italia

Negli Stati Uniti è una vera e propria epidemia, che provoca oltre 100mila morti l'anno.…

2 giorni fa

Donna morì per le complicanze del Covid: due medici condannati per omissione di atti d’ufficio

Con verdetto pronunciato al termine del rito abbreviato il gup di Trani, Anna Lucia Altamura,…

2 giorni fa

Disabile muore soffocato in auto: nipote prende a pugni un infermiere del 118

Un 52enne disabile, residente a Cervaro (Frosinone), è morto per soffocamento a causa di un boccone…

2 giorni fa

Bonus 100 euro rimandato: il Governo gioca d’anticipo per la stabilità economica

In una recente conferenza stampa il viceministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo (foto), ha…

2 giorni fa

Infermiera storica del 118 abbandona: “Stanca di aggressioni, mobbing, turni massacranti”

Nel Salernitano, un grido di dolore e di protesta risuona nel settore sanitario. Anna Vignolo,…

3 giorni fa

Aggrediscono i sanitari e aprono una diretta su TikTok dicendo di essere stati aggrediti dagli infermieri

L’associazione "Nessuno Tocchi Ippocrate" denuncia l’aggressione n. 14 del 2014 nei confronti di infermieri e…

3 giorni fa

This website uses cookies.