Stabilizzazioni, questa la chiamate uguaglianza e meritocrazia?
”Carissimo Direttore,
Sono Ivan un infermiere Siciliano deluso dal sistema assunzioni della mia regione.
Come tantissimi miei colleghi, sono stato costretto a lasciare i miei affetti e la mia Regione per provare un concorso pubblico al Nord Italia, dove i concorsi esistono e si può sperare in un posto pubblico a tempo indeterminato, acquisito con vero metodo meritocratico.
Le aziende ospedaliere della mia bellissima regione per assumere personale infermieristico, si affidano ormai da decenni solamente a bandi a tempo determinato per poi stabilizzare in massa, alimentando il precariato, il blocco dei concorsi e pugnalando alle spalle quei professionisti che hanno scelto la via meritocratica dei concorsi, che hanno lasciato la propria terra e si sono distinti per qualità in altre Regioni.
Ultimamente si vedono sempre più stabilizzazioni, ma noi che siamo vittime della pessima gestione e del blocco concorsi, non avremmo il diritto di tornare a casa?
Dove sono le mobilità? questa secondo voi si chiama giustizia e uguaglianza?
Sono deluso da questa situazione e stanco di vedere Regioni e sindacati che permettono tutto ciò.
Con questo non dico di essere contro le stabilizzazioni, ma penso che non debba diventare l’unico metodo di assunzione e che bisognerebbe puntare sulla meritocrazia e soprattutto ci deve essere un metodo di assunzione uguale per tutti.”
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