Stanze della Rabbia e del Pianto in Ospedali e Scuole contro lo stress da Coronavirus
Istituire stanze della rabbia e/o camere del pianto negli ospedali, nelle Rsa e nelle scuole disponibili per medici, infermieri, OSS, insegnanti e personale scolastico allo scopo di alleviare lo stress e la tensione cui sono sottoposte queste categorie di lavoratori.
La proposta è dell’artista Colline di tristezza, ed è rivolta al Presidente della Repubblica Mattarella ed ai ministri Speranza (Salute) ed Azzolina (Istruzione).
Rage room e camere del pianto
Le rage room o stanze della rabbia sono sostanzialmente delle stanze in cui, vestiti con le adeguate protezioni per non farsi male, è possibile spaccare una serie di oggetti e smaltire così le tensioni accumulate.
In Italia al momento ve ne sono cinque. Per quanto riguarda le camere del pianto anch’esse sono state inventate in Giappone e sono stanze equipaggiate anche con strumenti per la visione di film e con fazzolettini, destinate a donne che possono piangere lontano da occhi indiscreti per scaricare lo stress in questa maniera.
Per la parità dei sessi il “non-cantante” torinese suggerisce che rage room e camere del pianto siano utilizzabili da entrambi i sessi a seconda di come la persona preferisce scaricare le tensioni. “Potrebbero anche essere soluzioni similari e compatibili con lo spazio disponibile nelle strutture”, precisa l’artista.
Secondo Colline di Tristezza “Bisogna innanzitutto pensare alla salute mentale del personale sanitario e scolastico duramente provato dall’emergenza”.
Inoltre queste stanze potrebbero essere utili, se presenti nelle scuole, anche per le vittime di bullismo, “In un’ottica futura quando si tornerà ad una normalità con lezioni in presenza al 100%”.
Riguardo l’artista
L’artista Colline di tristezza è noto al pubblico principalmente per la proposta di una maglietta con l’igienizzante (T–Soap), ma anche per l’impegno contro il fumo e a supporto dei vegani, appelli, proposte e jingle non-cantati (definiti da lui stesso con il termine “Jingle-Karaoke” in quanto cantabili dagli ascoltatori).
Lo scorso mese ha pubblicato sul suo canale Youtube il brano “Megan Fox” cantato da un Vocaloid, una voce virtuale artificiale, che parla della solitudine dei single durante il lockdown al tempo del coronavirus.
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