Campania, Migep: vigilare su tutti gli Istituti di formazione Oss presenti nel territorio
”Continuano a pervenire a questa Federazione, richieste di chiarimenti in merito ai corsi OSS – organizzati dai vostri enti accreditati che organizzano corsi di formazione Oss – Osss sul territorio di altre Regioni con esami in Campania.
Si allega attestato pervenuto da una struttura “Comunità Enia” di Bolzano dove risulta la firma dell’Assessore Marciani che non ricopre più l’incarico di Assessore alla Formazione con relativo timbro della Regione Campania
Si allega attestato di “qualifica professionale certificazione delle competenze acquisite al profilo di OSS” con il contributo di un vostro ente formativo, con un percorso di mille ore.
Si chiede inoltre di sapere quali sono i requisiti per accedere all’esame per il rilascio del (certificato delle competenze – certificato di qualità professionale) poiché molti di questi corsisti lavorano presso enti assistenziali.
La Certificazione delle competenze; Tale Servizio non è un’attività corsuale bensì una rigorosa procedura di valutazione finalizzata ad accertare ed eventualmente certificare le competenze acquisite dalle persone in vari contesti, principalmente di lavoro, ma anche di istruzione e formazione. Non si comprende cosa viene certificato, poiché gli studenti sono privi di qualifica oss e di esperienza lavorativa. Si rileva inoltre che tale certificazione non ha lo stesso valore dell’attestato, non sostituisce l’attestato e non abilita all’esercizio dell’oss, né hanno valore e spendibilità all’interno dei servizi o per la partecipazione a concorsi pubblici
Si chiede se gli utenti provenienti da altre regioni e gli enti formativi relativi alla formazione OSS – OSSS o certificazione delle competenze ci sia previa formale autorizzazione regionale con relativo esame finale presso i Vostri enti accreditati.
Si chiede alla Regione Campania, con quale criterio rilascia attestati Oss e Osss e che tipo di legalità avranno a livello nazionale, dove i propri enti usano forme scorrette nel spacciare corsi professionali così poco qualificanti che realizzano anche attività formative prevalentemente a distanza e con strumenti multimediali, ove tra l’altro viene richiesto un sostanzioso concorso economico ai partecipanti, sponsorizzando che il titolo è riconosciuto anche in Europa.
Resta inoltre da chiarire come detta formazione OSS si possa conciliare con i piani di fabbisogno di questa Regione. Occorre valutare il fabbisogno del territorio per evitare lo strascico di figure professionali disoccupate, valutare i carichi di lavoro, definire gli organici, valutare la carenza del personale, prevedere la stabilizzazione del personale precario, lo scorrimento delle graduatorie per evitare straordinario spreco di risorse.
Alla luce di quanto or ora evidenziato, considerato anche che la figura dell’operatore socio – sanitario specializzato/complementare non è prevista dalla contrattazione collettiva del CCNL e che mancano delle linee guida ministeriali, scontrandosi con il problema della classificazione e collocazione, molte Regioni hanno prudenzialmente sospeso la formazione di detto profilo, altre regioni hanno rinunciato alla formazione.
Poiché al momento mancano entrambe queste condizioni, si rischia da una parte di formare nuove professionalità non pertinenti all’attuale organizzazione del lavoro, creando così disfunzioni organizzative, dall’altra si alimentano false aspettative di miglioramento professionale ed economico a cui non sarebbe possibile dare risposte né nell’immediato né nel medio tempo.
La Federazione Migep, ritiene quindi che allo stato attuale sia inopportuno, avviare, corsi di operatore socio sanitari specializzati poiché si sta mettendo sul mercato tanti disoccupati, omettendo di informare gli aspiranti operatori che i titoli rilasciati non sono riconosciuti ai fini dell’accesso al pubblico impiego, viste anche le criticità evidenziate che dovrebbero già di per sé determinare la sospensione della formazione dell’OSS specializzato.
Si invita quindi Codesto Assessorato e per esso la Direzione Regionale competente a sospendere l’avvio dei moduli di formazione “complementare in assistenza sanitaria”.
Riteniamo che occorrerebbe una seria assunzione di responsabilità politica al fine di mettere ordine e risolvere una situazione anomala all’interno di un sistema formativo in attesta di una riorganizzazione al livello nazionale.
Si invita Codesto Assessorato a vigilare su tutti gli Istituti di formazione presenti nel territorio di competenza e a garantire il rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità dell’azione amministrativa Regionale ed evitare inoltre che si dia luogo a pratiche commerciali scorrette, oltremodo odiose in quanto instillanti false aspettative in soggetti alla ricerca di lavoro. ”
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