Caro Coronavirus
Lettera di un’operatore socio sanitario al covid-19
Fino a ieri, con l’avvicinarsi della primavera, c’era chi pensava alle gite fuori porta con amici, alle vacanze estive con la propria famiglia o ad organizzare feste in compagnia. Poi sei arrivato Tu; in punta di piedi ma in pochissimi giorni ci hai travolto con la potenza di un tornado.
Inizialmente pensi, e speri, che siano solo casi isolati e che non ci toccherà. Invece i giorni passano e i numeri delle persone colpite aumenta e con loro anche le restrizioni e le ordinanze.
Ci viene chiesto di cambiare lo stile di vita, ma per noi OSS, Infermieri, Medici che siamo in prima linea la vita ce l’hai cambiata tu.
Un cambiamento non calcolato previsto o pensato, bensì imposto dai tuoi modi invadenti ed egoistici. Un cambiamento difficile da digerire, perché, se la stanchezza dovuta a turni massacranti o i segni delle mascherine sul viso passano, quello che proviamo dentro ogni giorno è difficile da cancellare.
Ci chiamano Eroi e come tali non dovremmo avere paura di niente, ma non è così. C’è chi si è allontanato dalle famiglie e chi, non potendo, cerca di vivere a distanza per evitare un probabile contagio. Perché finché non hai sintomi chi può sapere se sei positivo o no.
Allora cerchi di andare avanti con la vita, eviti di parlare di lavoro e se lo fai accenni solo qualcosa per evitare inutili preoccupazioni. Un sorriso, una battuta per smorzare gli animi, per ridurre quelle distanze e per sentire un po’ di calore che da settimane ti manca. Emozioni che, nonostante le mascherine, si leggono attraverso gli occhi dei colleghi.
Una paura difficile da alleviare, soprattutto quando ti comunicano la positività di colleghi e amici. Nel limite del possibile, si cerca di scherzare, di strappare qualche sorriso per svolgere il nostro lavoro al meglio sia per i pazienti che per i colleghi malati che fino a ieri erano li con te.
Perché questo è il lavoro che amiamo e continueremo ad amare nonostante i pericoli e le frustrazioni. Anche quando sarà finita l’emergenza e torneremo ad essere il personale di sempre.
Ci incoraggiamo e ci aiutiamo a vicenda trovando un filo di speranza nei messaggi di amici e familiari, negli striscioni appesi fuori dai cancelli o pubblicati sui social.
Troviamo la forza di fare ciò che amiamo nelle dimostrazioni d’affetto delle persone che ogni giorno ci ringraziano nei modi più impensabili e fantasiosi.
Dalle nostre famiglie che ogni giorno ci sostengono attraverso un messaggio o una video chiamata dimostrandoci quanto siano orgogliosi di noi nascondendo tutta la loro paura.
Ed è anche grazie a loro che noi Guerrieri riusciremo ad uscirne vittoriosi. #ANDRA’TUTTOBENE e soprattutto RIMANETE A CASA
Luigi Pisano
CTS OSS LOMBARDIA
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