Coronavirus, Nursing Up: “Le Regioni del Nord assumano a tempo indeterminato infermieri. Il premier Conte vari una norma ad hoc”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato, che suggerisce di attingere dalle graduatorie di altre Regioni. Nel Lazio, ad esempio, ci sono 7mila infermieri in attesa di chiamata.
Carenza di infermieri: nelle regioni del Nord è sempre più emergenza e gli organici vanno immediatamente rafforzati per decreto con una norma specifica del Governo centrale che liberi i colleghi pronti ad essere arruolati da lacci e lacciuoli burocratici tra graduatorie che non scorrono e incarichi a tempo che nessun professionista con famiglia a carico prende in considerazione.
“Bisogna farlo ora. Chiediamo al presidente del consiglio Conte di intervenire tempestivamente con un provvedimento ad hoc che permetta alle Regioni di assumere a tempo indeterminato gli infermieri, soprattutto gli specializzati in Terapia Intensiva, di cui hanno un disperato bisogno. È l’unico modo per individuare i colleghi ancora disponibili, lo si faccia prima che lascino l’Italia”. Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, lancia un appello alle istituzioni per dare aiuto ai professionisti sanitari stremati che sono impegnati nella lotta al coronavirus.
“Date loro il cambio – prosegue –, non possono più farcela. Molti sono malati, è a repentaglio la loro vita. È il momento di intervenire: le regioni del nord hanno estremo bisogno di infermieri, i bandi ci sono ma è difficile reperire professionisti dove vengono messi a disposizione incarichi a termine. Accade così che molti dei 15.000 posti decantati dal Governo la grande maggioranza sono ancora lettera morta. Denunciamo, come si evince peraltro dal numero di adesioni al bando della Protezione civile degli scorsi giorni, che ci sono ancora tanti infermieri potenzialmente interessati che operano nel settore privato, talvolta con contratti a tempo indeterminato e che certo non intendono perdere un posto di lavoro stabile per uno a sei mesi o poco più. Anche loro hanno famiglia come tutti noi. È chiaro che non può essere la precarietà la maniera di procedere per reclutarli”.
Secondo le Regioni, non si possono fare assunzioni a tempo indeterminato senza concorsi. Per noi le procedure concorsuali non sono un limite, si chieda al Governo autorizzazione ad attingere infermieri dai concorsi già fatti in altri territori regionali. Bisogna agire subito. Nursing Up sta ricevendo richieste di colleghi che chiedono come fare per essere assunti presso gli ospedali tedeschi, che li accoglierebbero con tanto di tappeti rossi.
“Non va bene neanche il ricorso alle agenzie interinali – spiega il presidente Nursing Up –, e qui l’esperienza della regione Piemonte ci dice molto: le agenzie non possono risolvere un problema in territori dove la carenza di personale è strutturale”. Proprio dal Piemonte le nostre delegazioni territoriali ci segnalano che siamo ormai alla frutta, sulla carenza di infermieri la Regione ha pubblicamente ammesso e chiarito di non poter derogare dall’obbligo del concorso.
“Questo è vero, lo prevedono anche specifiche indicazioni della Corte Costituzionale – propone De Palma –. Eppure la ricetta per superare questo problema noi l’abbiamo individuata da più di un mese: si assumano gli infermieri idonei delle graduatorie di concorsi già fatti presso altre regioni. In questo modo verrebbe subito superato il problema concorsi. Gli idonei sono persone che hanno già sostenuto e superato un concorso favorevolmente, ma in un’altra regione, che quindi si sono collocati utilmente in graduatoria anche se non sono stati chiamati perché i posti per i vincitori erano inferiori al numero degli idonei”.
C’è un esercito di colleghi che hanno fatto concorsi risultando idonei e che, se chiamati in servizio con un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso strutture pubbliche di Piemonte o Lombardia, potrebbero valutare l’ipotesi di lasciare gli impegni che nel frattempo hanno assunto presso strutture private ed accettare.
“Solo nella Regione Lazio, ad esempio, esiste un concorso già fatto – ribadisce De Palma –, con una graduatoria emessa a gennaio 2020, fresca fresca. Quella dell’Ospedale S. Andrea, dove si trovano circa 7.000 infermieri in attesa. Molti ci riferiscono di essere disponibili a dare una mano in Piemonte o Lombardia. Bisogna che le regioni richiedano al Governo una deroga rispetto agli assurdi limiti territoriali esistenti che non consentono di assumere infermieri idonei nei concorsi che si sono già svolti in Lazio o Abruzzo o in qualunque altra regione. Tutto questo si può fare, basta mettere mano a uno dei Disegni di Legge in fase di adozione ed inserire una clausola che lo consenta. Ogni problema concorsuale sarebbe definitivamente risolto. Stiamo parlando del diritto alla salute, uno dei diritti fondamentali del cittadino contemplato dall’articolo 32 della Costituzione e che certo non distingue i cittadini in base alla loro appartenenza territoriale. La salute deve essere garantita a tutti, indistintamente”.
Le Regioni si muovano, e se il Governo latita, o se nessuno ha ancora avuto questa stessa semplice ma efficace e forse risolutiva idea, allora l’iniziativa parta dalle regioni stesse. Suggeriscano al presidente del Consiglio questa strada. Conclude il presidente Nursing Up: “Se poi le ragioni sono altre, o se ci sono regioni che celandosi dietro allo spauracchio dei concorsi si ostinano a perseverare con la scellerata politica di ridurre il nostro SSN all’osso, allora non esistono graduatorie che tengano. Le assunzioni non si faranno. È assurdo che per ragioni di territorialità non si riesca a dare risposta alla irreversibile carenza di infermieri che caratterizza l’attuale drammatica emergenza. Ne va della funzionalità dell’intero SSN, ne va della salute di tutti i cittadini”.
Redazione InfoNurse
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