Covid. Magi (Omceo Roma): in reparti anche giovani senza patologie pregresse
“Età media scesa a 44 anni. Scuole vanno chiuse, agevolano varianti”
Roma – “Nei reparti ospedalieri iniziamo a vedere anche persone giovani, cosa che prima non avveniva”. Risponde così il presidente dell‘Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, sul rischio che sta correndo il Lazio di diventare ‘arancione’. “Sta passando il messaggio che i giovani non hanno problemi con il virus mentre gli anziani muoiono- prosegue Magi- ma non è proprio cosi’. Tutti dobbiamo stare attenti. Voglio far notare che l’età media dei contagiati è calata a 44 anni in questo momento”.
Ma i giovani ricoverati hanno patologie pregresse? “Non è detto, ci sono giovani colpiti dal virus che non hanno nessuna patologia pregressa. Questo é il problema. Dobbiamo vaccinare tutti il prima possibile per impedire che il virus circoli”. Anche perché, sottolinea ancora il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, il virus “è sempre un’incognita, non si sa come ‘gira’ l’infezione”. Magi torna infine sulle scuole, che “andavano e non aperte, perché stanno agevolando la diffusione delle varianti che colpiscono i più giovani”, conclude.
Serve tavolo con Regione per priorità dosi a fragili
“Dose unica? se ci saranno fiale a sufficienza meglio doppia”
“Chiedo ufficialmente un tavolo con la Regione Lazio per individuare, anche insieme ai vari ordini sanitari, le priorità tra i pazienti fragili da vaccinare. Lo riteniamo indispensabile”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito alle Regioni che in tema di vaccinazioni stanno procedendo in ‘ordine sparso’. “È necessario rimettere in moto una nuova campagna vaccinale – prosegue Magi – capendo qual è lo stato dell’arte attuale e la disponibilità al momento dei vaccini. Serve un piano strategico che ci permetta di vaccinare il prima possibile la popolazione più fragile”. In alcune Regioni ci sono “addirittura tanti vaccini non utilizzati nei frigoriferi- aggiunge ancora Magi- mentre in altre Regioni non ce ne sono a sufficienza. La distribuzione è un po’ a macchia di leopardo”.
In merito alla dose unica di vaccino, il presidente dell’Omceo Roma ritiene poi necessario “fare chiarezza anche su questo. Deve ovviamente essere l’Aifa a dire quali sono le procedure per quanto riguarda la dose unica o doppia. Penso però- sottolinea Magi- che se dovessero arrivare tutti i vaccini non ci sarebbe neppure il problema della dose unica o doppia. La dose doppia è infatti un problema per chi ha fatto la prima dose, ma se si può fare una dose unica e poi invece abbiamo la disponibilità per farla doppia, a quel punto mi sembra una sciocchezza e uno spreco di risorse.”
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