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Dalle competenze avanzate al lavoro usurante: la professione infermieristica e il nuovo CCNL

La Professione infermieristica in questi ha subito numerosi cambiamenti passando da “professione sanitaria ausiliaria” a quella di “professione sanitaria” attribuendo così una connotazione totalmente diversa nel SSN al Professionista Infermiere.

L’abolizione del mansionario ad opera della legge 42/1999 e il successivo intervento normativo con la legge 251/2000, ha consentito all’Infermiere di diventare un Professionista autonomo per tutte le attività previste dallo specifico professionale.

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Nonostante l’approvazione del comma 566 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190, da tanti ritenuta la panacea di tutti i mali, nulla è cambiato in termini di competenze avanzate per la Professione infermieristica bloccando così per anni il processo evolutivo e di cambiamento del SSN già realizzato in altri paesieuropei.

È arrivato il momento di porre in essere le basi per un immediato cambiamento, non solo normativo, ma soprattutto culturale, che consenta finalmente il riconoscimento delle competenze avanzate già acquisite dagli Infermieri con la formazione universitaria post laurea.

Dalle informazioni raccolte dai vari comunicati delle Organizzazioni sindacali che partecipano alla trattativa nazionale per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica, le prospettive non ci lasciano certamente sereni.

Non si intravede uno sforzo dell’ARAN nel riconoscere il giusto lavoro svolto dagli Infermieri in particolari condizioni di lavoro.

Le indennità relative al lavoro svolto durante il turno notturno e festivo non garantiscono, in termini concettuali, il riconoscimento della giusta retribuzione la quale secondo la nostra Carta costituzionale deve essere proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro.

Così come non risultano essere adeguate ai rischi connessi all’attività lavorativa le indennità di malattie infettive, di terapia intensiva, di assistenza domiciliare ecc. 

Il lavoro svolto dagli Infermieri rientra a pieno titolo tra i lavori usuranti e come tale va governato non solo sotto l’aspetto pensionistico, ma anche retributivo.

In questi due anni il lavoro degli Infermieri, indispensabile per il corretto funzionamento del SSN, ha reso evidente a tutti non solo i rischi connessi all’attività lavorativa, ma anche la necessità di avere competenze specialistiche avanzate per l’esercizio della professione che in quanti tali meritano del giusto riconoscimentoeconomico.

L’avvio degli Stati generali della Professione infermieristica servirà sicuramente ad avviare una seria discussione sulla c.d. “questione infermieristica”, ma rischia di produrre tardi i suoi effetti se si considera che da previsioni il nuovo CCNL Sanità Pubblica potrebbe essere approvato tra aprile e maggio prossimo.

Il momento giusto per il cambiamento è ora, altrimenti rischiamo di arrivare tardi all’appuntamento con l’effettiva messa in opera del PNRR.

La Professione infermieristica non può più aspettare.

Dott. Pierpaolo Volpe – Presidente OPI Taranto

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