Fine vita (M5S): confronto positivo con le categorie sanitarie. Obiettivo è testo condiviso e rispettoso
“La sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che l’incriminazione per l’aiuto al suicidio non è un reato. Una pronuncia storica che consentirà al Parlamento di legiferare su un tema che riguarda le scelte di fine vita”.
Lo dichiarano Doriana Sarli e Giorgio Trizzino, deputati del MoVimento 5 Stelle e componenti della commissione Affari Sociali e sanità della Camera.
“Al fine di definire un testo il più completo e condiviso possibile, stiamo completando il ciclo di audizioni alla Camera dei deputati ed oggi abbiamo ascoltato il parere del presidente del Comitato nazionale per la bioetica, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) e la Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi).
Un confronto positivo, che ha messo in evidenza alcuni punti essenziali, come l’urgenza di dare attuazione alla legge n. 38 sulle cure palliative in tutto il territorio nazionale, attraverso la realizzazione dei percorsi di cura specifici, così da circoscrivere il ricorso alla morte volontaria medicalmente assistita. In ogni caso è essenziale che venga sempre rispettato il principio di autodeterminazione del singolo soggetto.
Dalle audizioni odierne sono emersi alcuni spunti di riflessione importanti, come la tutela dell’autonomia della coscienza del medico e l’informazione adeguata dei cittadini sulle Cure Palliative e sulle Disposizioni anticipate di trattamento. È emersa la disponibilità per ulteriori confronti con le singole categorie al fine di giungere entro poche settimane ad un testo condiviso e rispettoso dell’etica della persona”.
Redazione InfoNurse
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