Infermieri italiani: il 59% al limite dello stress, il 45,2% pronto a lasciare. E la riforma pensioni accende il conto alla rovescia
Situazione allarmante per gli infermieri italiani, criticità evidenziata da un recente studio condotto dall’Università di Genova in collaborazione con la Federazione Nazionale degli Infermieri (Fnopi).
I dati raccolti nel contesto dello studio BENE (acronimo di BEnessere degli Infermieri e staffiNg sicuro negli ospEdali) delineano una realtà caratterizzata da alti livelli di stress, esaurimento emotivo e una crescente insoddisfazione lavorativa tra gli infermieri ospedalieri.
Il 59% degli infermieri intervistati ha segnalato di essere molto stressato, mentre il 36% ha espresso di non avere controllo sul proprio carico di lavoro. Il 45.4% si sente privo di energia, e un significativo 40.2% ha evidenziato un alto grado di esaurimento emotivo. Questi fattori hanno portato il 45.2% degli infermieri a considerare la possibilità di lasciare l’ospedale entro l’anno a causa dell’insoddisfazione lavorativa. Il burnout degli infermieri si traduce in maggiori rischi per i pazienti.
L’analisi si è concentrata anche sugli effetti della pandemia da COVID-19, rivelando che il 46.4% degli infermieri ha sperimentato un elevato livello di stress a causa dell’esposizione ai pazienti COVID-19. La carenza di personale è emersa come una delle principali cause di cure mancate (50%), con ogni infermiere che assiste in media 8.1 pazienti, superando lo standard ottimale di non più di 6 pazienti.
Il presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli, ha sottolineato che il lavoro infermieristico è particolarmente usurante, e il rischio aumenta considerando la proposta di riforma delle pensioni prevista nella manovra 2024. La carenza di organici ha costretto gli infermieri a superare i normali turni di lavoro, rendendo la situazione differente rispetto ad altri settori lavorativi.
Il 38.3% degli infermieri ha dichiarato insoddisfazione lavorativa principalmente a causa dello stipendio (77.9%) e della mancanza di opportunità di avanzamento professionale (65.2%). Le richieste di interventi mirano a migliorare il livello di organico infermieristico, consentire agli operatori sanitari di sfruttare appieno le loro competenze professionali e migliorare la comunicazione all’interno dei team.
La presidente della Fnopi ha sottolineato la necessità di soluzioni strutturali a lungo termine per costruire una professione infermieristica 2.0. Inoltre, è stato evidenziato che circa il 40% degli studenti di infermieristica manifesta l’intenzione di lasciare la professione dopo il primo anno di lavoro, sottolineando la necessità di affrontare le criticità fin dalle fasi di formazione.
La Federazione Nazionale degli Infermieri lancia un appello per un impegno politico e manageriale urgente, al fine di migliorare la soddisfazione degli infermieri, garantendo nel contempo un’assistenza sanitaria sicura e di qualità in un contesto lavorativo che rispetti e valorizzi il ruolo fondamentale degli operatori sanitari.
STUDIO COMPLETO SU L’INFERMIERE.ORG
SCHEDA RISASSUNTIVA DELLO STUDIO
Redazione InfoNurse
Fonte: Nurse Times
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