Nursing Up, drive-in di Roma: “Il personale sarebbe privo delle protezioni per il freddo”
”Egregio Dott. Egidio Schiavetti,
La presente al fine di segnalare le difficoltà dei colleghi impegnati nei drive–in, che non ricevono quanto dovuto nell’esecuzione tamponi, presso i drive-in. I pagamenti languono, verrebbero tassati già a monte prima dell’erogazione, e una volta messi in busta paga.
Le difficoltà dei colleghi, impegnati nei drive-in, che hanno lavorato con le tute protettive durante il caldo estivo, soffrendolo e molto, con le temperature di oggi, gli abiti forniti al personale, sono gli stessi che questa estate.
…mi hanno raccontato che con il vento le visiere, mentre eseguono i tamponi possono volare via, così come il resto del materiale. …e non siamo a Trieste, con la bora!
Si ricorda che il datore di lavoro, quindi anche la Regione Lazio, che gestisce i centri per i tamponi finalizzati alla ricerca del COVID 19 in drive-in, devono mettere a disposizione di tutti i lavoratori, esposti al freddo, un abbigliamento adeguato in dotazione personale (che protegga dal freddo e da condizioni atmosferiche avverse). E’ molto importante una buona protezione delle parti del capo esposte al freddo. Ci duole ricordare che lunedì prossimo, su Roma è prevista una temperatura ambientale che potrebbe andare dagli 11° agli 8°, …e pioggia!
La Regione Lazio, si è preoccupata di voler vaccinare gli operatori sanitari tutti, al fine di predisporre una probabile diagnosi differenziale; coprire adeguatamente il personale sanitario, che lavora in esterno, può avere la stessa valenza del vaccino e della diagnosi differenziale. Gli eredi di Florence Nightingale debbono essere protetti dal freddo!
Il martire si sacrifica del tutto invano. O meglio non invano; perché rendono l’egoista più egoista, il pigro più pigro, il ridotto più ridotto, diceva Florence Nightingale. Noi vogliamo qualcosa di meglio, non siamo ne eroi, ne martiri! Cordialmente ”
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