Ai professionisti nuovi assunti serve formazione e un tutorato nell’inserimento
Riceviamo e pubblichiamo
A volte la “superficialità” è impressionante ed ancora più grave è il fatto che chi si occupa del personale non abbia ben chiaro che l’esperienza e le capacità non sono a discrezione di, ma sono qualità che si acquisiscono con formazione adeguata.
Ogni professione ha le proprie competenze che implicano conoscenza, abilità, sono fondamentali per lo sviluppo individuale di ogni professionista e di ogni operatore.
Improvvisare e pensare che la messa in pratica del proprio sapere da parte dei lavoratori non necessità di tutor e accompagnamento per il fare, è segno di superficialità.
“La terapia intensiva non è un respiratore ed un letto…..la terapia intensiva è una paranoica attenzione ai particolari da parte di gente che sappia fare…….Non si improvvisa…
( Prof. L. GATTINONI)
Le specialità operative, rianimazione, cardiologia, neurologia, neurochirurgia, degenza, Rsa, RAA, comunità, domiciliari ecc. implicano conoscenza, abilità, ed è fondamentale che sia assolutamente una regola, una linea guida, e un protocollo da rispettare, l’affiancamento di tutti gli operatori che iniziano a svolgere la loro professione, è un atto dovuto per loro, e per non creare disguidi e difficoltà nell’organizzazione del lavoro nei reparti e strutture assistenziali; un atto di responsabilità per valutare l’autonomia dei nuovi assunti.
Le competenze indicano la capacità di usate conoscenze, abilità e capacità personale, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro e nello sviluppo professionale, sono descritte in termine di responsabilità e autonomia; l’affiancamento dei nuovi assunti in ogni ambito operativo e soprattutto nel sistema salute “ know-how”.
In questa emergenza Covid 19, le regole, le linee guida, i protocolli vanno applicati per il bene di tutti. E’ opportuno promuovere e migliorare il livello nazionale e comunitario, l’accesso e la partecipazione all’apprendimento permanente per tutti, compresi gli operatori svantaggiati ora e sempre. Ma soprattutto bisogna cambiare la mentalità dei responsabili delle varie strutture, perché si possono fare delle belle leggi, e delle belle linee guida, ma se non sono rispettate non hanno nessuna utilità.
E su questa riflessione e avendo analizzato la Deliberazione in oggetto, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 13, S.O. n. 3 del 26.3.2020 dove viene data indicazione di assunzioni di allievi oss, a cui mancano ancora 6 mesi per terminare il corso, assunzioni di badanti e altre figure per la sostituzione del personale contagiato nelle strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in contesto emergenziale da diffusione covid-19, tutte persone prive dei requisiti necessari che l’ordinamento prevede per lo svolgimento della professione di operatore sociosanitario, come espressamente previsti dall’art. 3 octies, D. Lgs. 502/1992, introdotto dall’art. 3, comma 1, D. Lgs. 229/1999, dall’Accordo Stato Regioni del 22.2.2001 e, infine, dall’art. 5, L. 3/2018 ed invero, il D.L. 9.3.2020, n. 14.
Dunque, la deliberazione è, palesemente illegittima perché consente l’assunzione di personale non sanitario in violazione delle summenzionate normative statali che, come noto, non possono di certo essere derogate a una Deliberazione di Giunta Regionale, neanche per motivi di grave emergenza sanitaria quale quella causata dal covid19.
Tale violazione di legge è particolarmente grave, considerato che è attualmente valida una graduatoria con oltre 1.000 OSS idonei ed in attesa di chiamata, è peraltro in palese contraddizione con le previsioni della Deliberazione stessa che espressamente mira a garantire “ai pazienti-ospiti” la continuità dell’assistenza nelle condizioni di massima sicurezza e al personale di operare al minor livello di rischio possibile”, che evidentemente soggetti privi di formazione e qualifica professionale non possono certamente garantire, con nocumento sia degli assistiti che di tutto il personale sanitario.
Si chiede di annullare la Deliberazione in oggetto e di affrontare l’emergenza straordinaria del covid19, con l’assunzione degli OSS idonei di cui alle graduatorie aperte o assunzione di operatori oss che hanno dato la loro disponibilità a tempo indeterminato, in difetto, tuteleremo i lavoratori e gli utenti fragili in tutte le opportune sedi.
Inoltre il protocollo RSA deliberato il 31 marzo 2020 non parla di potenziamento del reclutamento come previsto dalle linee guida del DL 14 marzo 2020, del 25 marzo, ma rimbalza alle strutture il metodo di assunzione, questo mette a rischio la salute degli stessi operatori con forma illegale di reclutamento senza rispettare le leggi con un meccanismo di schiavismo.
Si sollecita urgentemente un protocollo unico regionale per le terapie precoci a domicilio e la telemedicina. E di far parte della cabina di regia come federazione delle professioni sanitarie e socio sanitarie Migep e come sindacato shc oss rappresentative degli oss al fine di favorire azioni comuni e condivise.
Angelo Minghetti
Segreteria SHC NAZIONALE
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