Amare una O.S.S.
”Sospetto che sia difficile amare Una O.S.S.
Ci alziamo presto o lavoriamo tutta la notte.
Veniamo a casa tardi e siamo troppo stanchi per occuparci delle faccende domestiche.
Accettiamo di lavorare extra perchè sappiamo che ci sono tante persone malate che hanno bisogno di noi.
Ci mancano gli eventi del weekend, le vacanze, i compleanni.
Non vogliamo parlare quando rientriamo a casa.
Abbiamo già parlato tutto il giorno.
Non vogliamo muoverci quando rientriamo a casa.
Ci siamo mossi tutto il giorno.
Puo’ sembrare che abbiamo lasciato tutta la nostra pazienza, il nostro cuore e il nostro amore al lavoro e poi siamo tornati a casa da voi vuoti.
“Probabilmente l’abbiamo fatto”.
Ma non ti diciamo che molte volte al lavoro siamo impantanati dall’ansia, abbiamo paura, siamo sopraffatti dagli eventi.
Abbiamo paura di aver dimenticato qualcosa, di aver sbagliato.
Abbiamo paura che il nostro paziente sia peggiorato.
La paura di dover affrontare pazienti arrabbiati o familiari violenti.
Non vi diciamo come la crisi del personale ci faccia piangere sulla strada per il lavoro, per fare un lavoro che amiamo, ma che ora siamo terrorizzati dal fare perché ci sta distruggendo e mette a rischio i più vulnerabili.
Sospetto che sia difficile amare una O.S.S. ma sappi questo: il tuo O.S.S. ha bisogno del tuo amore.
Ha bisogno della tua comprensione.
Deve sapere che è capito.
Deve prendersi cura di sé ogni tanto.
Ha bisogno che qualcun altro si prenda cura dei dettagli della sua vita perchè farlo da solo e’ estenuante.
Ha bisogno di un massaggio.
Ha bisogno di una spalla su cui piangere quando non riesce nemmeno a dirti perché è in lutto.
Ha bisogno che tu faccia il lavoro piu’ difficile che tu possa mai fare, ovvero amare una O.S.S.!!!!!!”
Michela Nedelcu
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